1. Ritorno al borgo


    Data: 18/11/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69

    ... aspettava di essere riempito.
    
    Rimasi imbambolato dalla scena, il mio cazzo scatto in avanti, avrei voluto approfittare, ma paure e imbarazzo mi bloccarono, rimanendo fermo a guardare, come uno stupido. Quasi involontariamente iniziai ad accarezzarmi il duro cazzo. I due ripresero a incularsi ignorandomi. Io guardavo tremando dal piacere della scena, segandomi nel bel mezzo del corridoio, incurante dell’eventuale arrivo di qualcuno. In pochi minuti venni sul lucido pavimento, e loro incoscienti continuavano a mugolare di piacere. La paura d’essere sorpreso mi diede la forza d’infilarmi nel box vicino, aprendo l’acqua cercai sollievo.
    
    L’acqua scorreva sul mio corpo nudo, non riuscendo a coprire i sospiri dei due vicini di box.
    
    Aspettai il silenzio assoluto prima di uscire dal mio nascondiglio. Anche i due ragazzotti non cerano più.
    
    Naturalmente la sera, nel mio lettino, rivissi mentalmente la scena, e cercai ancora il mio piacere solitario, sporcando notevolmente le lenzuola, che ritrovai dentro la lavatrice, al rientro dalla scuola.
    
    Mia madre è intervenuta senza criticarmi, anzi quel pomeriggio mi sembrò più chiacchierona e allegra del solito.
    
    I giorni e le settimane continuavano a passare veloci tra scuola, centro sportivo, studio, fantasie sia su coetanei sia su ragazzine, senza concretare mai nulla.
    
    Sognavo ancora di accarezzare il segreto ciuffo di peli neri, che Eleonora mi fece vedere e accarezzare la notte della “Festa della vendemmia”. Anche se ...
    ... temevo che quelle veloci e uniche carezze non si ripetessero, poiché Lei è una donna grande, e anche madre, ed io un pivello infoiato.
    
    Comunque l’ultima settimana di Ottobre arrivò, e con essa le mie agitazioni aumentavano. Non vedevo il momento di partire per il Borgo e trascorrervi alcuni giorni, sperando d’incontrare Eleonora e giocare con la sua figa, come mi promise.
    
    La mattina della partenza, stupì tutti essendo pronto con grande anticipo, contrariamente al mio solito.
    
    Mia madre sorrideva sotto i baffi, e mio padre, prendendomi bonariamente in giro, mi disse di calmarmi che la ragazzina che volevo incontrare non sarebbe scappata. Non risposi, mi rabbuiai. Finalmente partimmo che era ancora buio, ci aspettavano alcune ore di Autostrada.
    
    Dopo noiose ore di viaggio, mio padre deviò per la salita che porta al piazzaletto sterrato davanti all’ingresso del piccolo cimitero del Borgo. Il piazzaletto è già affollato di macchine con targhe di ogni provincia, e già prima di posteggiare sono iniziati i saluti con amici e parenti. In pochissimi disertavano questa tristissima ricorrenza.
    
    Ansioso mi guardo in giro vedendo molte persone conosciute di vista, e alcuni amici, ma cerco altro. Purtroppo non scorgo l’intrusa (Eleonora).
    
    Con i mazzi di fiori entriamo nel cimitero a rendere omaggio ai nostri cari che non ci sono più. Il momento è triste, anche se i colori dei fiori danno un senso di minimo sollievo.
    
    Fatto il nostro “dovere”, mio padre riprende la macchina e ...
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