Ritorno al borgo
Data: 18/11/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69
Ho fermato la mia storia “Al tempo della vendemmia era ancora vergine” all’arrivo del WuatsApp di Eleonora, che chiedeva “come stavo e se avessi mantenuto la promessa che le ho fatto”.
Risposi con un veritiero: “Sì, sto mantenendo la mia promessa”.
In effetti, da quando Eleonora mi sorprese a essere inculato da Aldo non mi sono fatto “fare” più da nessuno.
Prima di proseguire la mia storia è opportuno che sommariamente vi racconti che mi è successo in quell’Autunno.
A fina Settembre rientrammo in città. E mia madre mi coinvolse nella sua passione per palestra e piscina. Adducendo motivazioni che spaziavano dall’eliminare la mia pancia, al modellare il mio corpo per piacere alle mie coetanee. Pur svogliatamente mi ritrovai inscritto a un corso di nuoto e uno di fitness.
Le prime volte di frequentazione al centro sportivo furono durissime e noiosissime. Volevo mollare tutto, ma mia madre insisteva e continuai la frequentazione ai corsi, che m’impegnavano quattro pomeriggi la settimana.
Le settimane scorrevano veloci, tra scuola, centro sportivo, studio non avevo un minuto libero.
Per fortuna la sera, nella mia cameretta ero libero di far svolazzare la fantasia erotica, fantasticando sia su mie coetanee, sia su qualche mamma, frequentatrice del centro. Spesso mi ricordavo del segreto ciuffo di peli neri che Eleonora (L’intrusa) mi fece velocemente accarezzare la notte della “Festa di fine Vendemmia”.
Con questo ricordo maltrattavo volentieri il mio ...
... pisello, anche se in cuor mio temevo che quelle veloci carezze non si ripetessero più.
D’altronde Lei è una donna grande, e anche madre, ed io un pivello ingenuo e infoiato.
Dopo un mese dii esercizi e nuoto riscontrai dei miglioramenti sul mio corpo, e mi convinsi definitivamente, diventando un contento frequentatore del centro sportivo. Con piena soddisfazione di mia madre.
Comunque le zone del centro che preferivo frequentare erano lo spogliatoio e la zona docce. Dove era possibile sbirciare i corpi nudi dei miei coetanei, e le poche mamme che accudivano ai più piccoli.
A volte, camminando lungo il corridoio delle docce, che erano suddivise da pannelli laterali e aperte frontalmente, sbirciando nei box vedendo bei corpi maschili e dovevo nascondere la mia erezione sotto l’accappatoio ammucchiato lì.
In quel periodo intravidi e conobbi ragazzotti già disinvolti che offrivano “servizi erotici”, o volevano “accontentare” il mio culino, ma non ho mai ceduto alle mie tante voglie.
Tra le mie tante camminate verso l’ultimo box-doccia, ricordo che in tardo pomeriggio freddissimo e nevoso, in cui il centro era semivuoto, ma io sempre presene.
Ultimato l’allenamento, stavo andando a fare la doccia e scopro in un box-doccia due ragazzotti insaponati, che si stavano dando piacere anale. Quello dietro si gira, mi sorride e mi fa vedere il suo meraviglioso cazzo. A segni m’invita ad approfittare del bianco culino in bella mostra, del ragazzo appoggiato al muro, che ...