1. I due gemelli egiziani


    Data: 17/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Berto747, Fonte: Annunci69

    ... bloccò il veicolo e spense motore e fari. Tutti e tre scendemmo e ci fermammo a contemplare il panorama.
    
    Davanti a noi le tre piramidi di Giza si ergevano imponenti. Nella penombra lunare non erano visibili i segni dell'erosione del tempo sulle superfici dei monumenti. Risaltava invece la squisita perfezione geometrica di quelle tre costruzioni, come fossero diamanti interrati per metà nella superficie sabbiosa del deserto. Ero rimasto senza fiato, ma anche i due gemelli, che pure dovevano conoscere bene quello spettacolo, fissavano stupefatti la magia di quella visione. Una fresca brezza ci sfiorava piacevolmente. Senza accorgermene, i tre si erano disposti come le tre piramidi: i due gemelli uno di fianco all'altro e io, più piccolo, mezzo passo più avanti alla loro destra. Karim, Said e io come Keope, Kefren e Micerino. Mi mossi con una solennità degna di un antico rito pagano, in stridente contrasto con la scomposta euforia dei minuti precedenti. Presi Karim per mano e ci avviammo verso la jeep, mentre Said ci seguiva a pochi passi di distanza. Mi sedetti accanto al ragazzo sui sedili posteriori offrendo le labbra schiuse a quelle di lui. Mentre ci baciavamo liberai la virilità del ragazzo dai pantaloni e, accarezzandola piano con la mano, ne saggiavo la rigidità.
    
    Poi mi disposi a cavalcioni su di lui. Dolcemente mi calai facendo scivolare il pene duro nel mio voglioso ano, voglioso e accogliente. Danzando languidamente sul giovane mi deliziavo e lo deliziavo con ...
    ... il lento sfregamento delle mie morbide pareti interne. L'altro, nel frattempo, mi aveva aiutato con delicatezza a togliermi tutti i vestiti. Ora ero nudo, completamente nudo, mentre mi concedevo a due uomini, sotto il cielo stellato del deserto.
    
    Mi ricordo del ripetersi, con altrettanta passione, della stessa danza anche sul fallo di Said. Poi, di nuovo i ricordi perdono ogni sequenzialità per trasformarsi in un confuso insieme di sensazioni e di immagini accavallate. Le loro mani che frugavano senza posa. Le loro bocche e le loro lingue che esploravano ogni angolo segreto del mio corpo. I loro peni, sempre miracolosamente rigidi, che accoglievo con gioia, a ripetizione, dentro di me. Gli innumerevoli orgasmi che ogni volta mi costringevano a gemere di passione verso le stelle.
    
    A poche centinaia di metri, la Sfinge non sembrava infastidita da quei suoni, e continuava a scrutare enigmatica nel vuoto. Come da migliaia e migliaia di anni.
    
    * * * * *
    
    Dalla finestra della mia stanza, scrutavo nel vuoto. Al di là dei vetri, la nebbiosa pianura padana in quel pomeriggio invernale non aveva un grande spettacolo da offrirle.
    
    Tornai a rivedere il pacchetto che avevo appena ricevuto per posta, e che aveva ridestato in me la spirale dei ricordi. Un papiro disegnato con grande abilità. Sicuramente da un artista, da un maestro, con una raffinatezza di gran lunga superiore rispetto a quella dei papiri che si vendevano sulle bancarelle della casbah del Cairo. In primo piano una ...
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