1. I due gemelli egiziani


    Data: 17/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Berto747, Fonte: Annunci69

    Il mio sguardo si perse nel vuoto mentre la mente cominciava a volare leggera tra i ricordi.
    
    Ciò che mi tornò in mente come prima cosa, non fu un'immagine o un suono, ma una sensazione. La sensazione di quelle quattro mani maschili che esploravano il mio corpo nudo. Il contatto del freddo tavolo di marmo sotto il mio ventre, appena addolcito da quel telo umido steso sotto di me. Il profumo di quell'unguento oleoso, dall'aroma di sandalo e di mille altre spezie esotiche, che permetteva a quelle mani di scivolare piacevolmente sulla pelle. Mani dal tocco leggero, eppure deciso. Discrete e rispettose, ma allo stesso tempo invadenti, curiose, che si prendevano sempre maggiori libertà e si avvicinavano progressivamente alle zone proibite. Ricordavo distintamente il brivido che mi provocava lo strofinarsi di quelle quattro mani sulla schiena, sulle gambe, sulle cosce, e la sensazione ancora più eccitante di sentirmi offerto, indifeso, vulnerabile, passivo, nelle mani, in tutti i sensi, di quei due uomini.
    
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    Al Cairo, ad aprile, l'aria era già molto calda. Avevo indossato bermuda molto attillati, bianchi, sopra al ginocchio, e una magliettina, anch’essa molto attillata, sempre bianca. Era la prima volta, che visitavo quel paese
    
    Il mio datore di lavoro era egiziano del Cairo, e mi aveva portato con se in un viaggio di lavoro al Cairo. Cui si sarebbero aggiunti, un week end sul meraviglioso mare di Sharm-el-sheik. Fu così che, mentre il capo sbrigava alcuni affari ...
    ... privati, mi ritrovai, da solo, a passeggiare per la città, osservando curioso come la cultura e la tradizione araba si manifestassero in una città non troppo diversa, per taluni aspetti, dalle metropoli occidentali.
    
    Fu alla casbah che incontrai i due gemelli. Capì subito che si trattava dei figli di qualche ricco locale. I due giovani, appena sopra la ventina, erano seguiti da, quello che sembrava, un servitore che raccoglieva in un grosso cesto tutto quello che i giovani acquistavano per capriccio. La deferenza con cui tutti li riverivano era addirittura grottesca.
    
    Stavo sbirciando la chincaglieria esposta su una bancarella, quando uno dei due si affiancò. Prese un anello tra i più belli e più costosi, scambiò qualche parola incomprensibile con il mercante, e me lo offrì, sussurrandomi compito una frase.
    
    Non c'era arroganza in quel gesto, ma quasi una sottile implorazione. "Ti prego accetta", sembrava che dicesse. Gli spiegai che non capivo l'arabo, che ero italiano. Allora il giovane si rivolse con un inglese zoppicante. "For you". Non ci fu verso di rifiutare quell'omaggio inaspettato, ma quando alla fine capitolai e accettai il dono, l'altro gemello riemerse dalla folla, dove nel frattempo si era eclissato, porgendomi uno stupendo medaglione che aveva appena acquistato ad un'altra bancarella.
    
    Fu l'inizio di una simpatica contesa fra i due. Mi accompagnarono nella passeggiata facendo a gara a regalarmi, di tanto in tanto, ogni oggetto su cui posavo lo sguardo, ...
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