Amanda e il suo padrone (5ª parte)
Data: 21/03/2018,
Categorie:
Trans
Autore: StellaTroia, Fonte: Annunci69
... gran bastardo! Voleva portarmi in giro con la bocca piena della sua sborra.
Si sistemò i pantaloni e uscimmo dalla stanza.
Fortunatamente il distributore automatico era nelle vicinanze, ma nei corridoi si fermò a parlare con dei colleghi, lo fece apposta per mettermi in difficoltà, rideva e scherzava con loro ed io potevo solo accennare un leggero sorriso vista la situazione in cui mi trovavo. Lo stronzo mi guardava soddisfatto, glielo leggevo negli occhi e lo capivo dal suo solito ghigno stampato sul volto. Che bastardo!
Temendo che avrebbe controllato se avessi ancora la sborra in bocca mi trattenevo ad ingoiarla ma non riuscivo quasi più a respirare. Finalmente mi offri il caffè "lo vuoi amaro o corretto?" disse ridendo "ah già, scusami, lo so che ti piace corretto" poi mentre bevevo mi sussurrò in un orecchio "dimmi la verità, il caffè con la mia sborra com'è?"
Gli feci un sorriso.
Comunque non lo dissi a lui ma il caffè era veramente buono, forse perché il sapore della sua sborra era veramente gradevole, dolce.
"Oggi vado via ad ora di pranzo e quindi dubito che più tardi riusciremo a vederci. Domani ti voglio trovare pronta per le 10. Capito amore?" Mi salutò e andò via.
Woww mi aveva chiamato amore. Non capii più niente.
Il giorno successivo uscii normalmente di casa come se dovessi andare in ufficio invece andai nelle nostra casetta, mi preparai come al solito e lo aspettai.
Sentii il motore della sua auto e, poiché non ebbi indicazioni ...
... diverse da lui, mi posizionai a quattro zampe sul tavolino del salotto come facevo di solito.
Passarono vari minuti ma lui non entrava e non riuscivo a capirne il motivo, ero tentata di affacciarmi alla finestra per vedere cosa stesse facendo ma avevo paura che lui mi vedesse e di conseguenza temevo in una sua reazione violenta.
Decisi quindi di non muovermi e finalmente sentii la porta aprirsi.
Senza dire una parola si avvicinò a me, prese una benda nera dalla sua tasca e mi coprì gli occhi.
Cosa si sarà inventato stavolta? pensai.
Dal rumore dei suoi passi capii che tornò indietro verso la porta, uscì di nuovo fuori, o almeno credo, poi rientrò e la richiuse, poi ancora per alcuni secondi più niente. Avvertivo la sua presenza in stanza era vicino a me, sentivo i suoi respiri ma non riuscivo a capire cosa stesse facendo.
Poi sentii una mano che mi toccava il culo, mi massaggiava in modo energico, con passione ma, improvvisamente nello stesso momento avvertii un'altra presenza. C'era qualcun'altro in stanza, era davanti a me, lo avvertivo distintamente perché sentivo una mano che mi sfiorava la testa. "Padrone, chi c'e' con te?"
E lui "troia non preoccuparti, oggi sei in buone mani, ti ho portato un amico"
Woww. Mille pensieri mi balenarono per la testa. Ero impaurita, pensai a qualche collega dell'ufficio o, peggio ancora, al mio capo.
Ma i miei dubbi si dissolsero subito.
"Allora Joseph, ti piace questa troia?" era Giacomo che parlava ed era ...