Alternanza della vita
Data: 21/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
‘Desidero farti conoscere un mio amico. Capirai e ti convincerai dopo che lo frequenterai che ti piacerà senz’altro, stanne certa’.
Quelle convinte e disinvolte definizioni sbocciarono come un bisbiglio dalla bocca di Eleonora, fintanto che lei con i suoi palmi da perenne fanciulla ambiva tentando d’addomesticare quei boccoli scorbutici e ribelli, unendoli in conclusione con una coda, lasciandoli in secondo luogo nuovamente sciolti, sagomando in ultimo una capigliatura disordinata, smembrata e sciatta.
Era un pomeriggio d’agosto snaturato dall’eccessiva arsura, precisamente una di quelle giornate dove ogni cosa fluttua ristagnando per aria assottigliandosi. Da lontano si poteva distinguere una donna con dei folti boccoli fulvi, le pupille d’una colorazione vaga da tentatrice, per il fatto che come un’arguta adescatrice lei restava muta, emanando al tempo stesso enigma e delicatezza assieme a vitalità e riguardosa avvenenza. In verità un essere vivente impercettibile e a modo suo igienista, intervallato nel tempo libero dal pedalare in palestra assieme alla compagnia del suo vino frizzante prediletto Franciacorta, giacché ambedue erano i suoi affezionati e devoti corrispondenti.
Ivana in quella circostanza la scrutò obliquamente esaminandola tra il colore dorato della sua birra preferita, perché il colore azzurro dei suoi occhi emetteva dei dinamici fulgori pieni d’interesse. Non riusciva a stare ferma, muovendo simultaneamente sia gli arti inferiore che quelli ...
... superiori in maniera seccata e spazientita. Squadrandola con attenzione si poteva osservare che era sovente alla ricerca d’accaloramento, d’energia e di rimescolamento. Lei brandiva la vita a zannate trovandola talvolta zuccherosa, di frequente arguta, salmastra e saporita, beffarda sì, giammai insipida, perennemente espellendo essenze e porzioni avariate assaporandone pienamente il nucleo bene in carne. Eleonora intavolò il discorso abbozzando il ragionamento su Ettore, peraltro impensierito e insofferente pure lui, nondimeno fanatico e invasato del sesso così come lei, conducendo un’esistenza scombussolata con un nucleo familiare sgretolato e in seguito ricostituito, simile a lei. Ettore aveva trovato la donna perfetta, eppure lei era disinteressata e insensibile, per il fatto che non lo desiderava focosamente, lui che di solo sesso poteva anche vivere. Ivana frattanto ironizzò contagiandoli con sua risata fragorosa, avvenente, sfrontata e naturale proclamando nel mentre:
‘Come si fa a non scopare la vita? Io considero e soppeso oltremodo il sesso, mi sveglio la mattina con la voglia che m’assale, poi se adoro un uomo non posso non desiderarlo tutti i momenti, non posso non palparlo allorquando siamo insieme, annusarlo, baciarlo. Sono forse una belva? Forse sì, ma ho bisogno d’un maschio ugualmente alienato e squilibrato di sesso come lo sono io’ – esordisce in maniera accalorata, convinta più che mai delle sue personali considerazioni.
Eleonora in quel frangente sogghignò ...