Professori 2
Data: 20/03/2018,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... vita davanti; non ti mollo più; voglio succhiare tante vite dalla tua figa; voglio che ti abbeveri al mio cazzo ogni giorno e che mi succhi la vita; ma facciamo tutto con calma; è la prima volta; mi accontento di sverginarti.”
“Mi hai già sverginato; manca solo il cazzo in figa; ma sono tua ormai; e per sempre, maledizione a te che mi hai fatto aspettare tanto … “
“Scusa, chi fu a scegliere la Gilera quella volta?”
“Hai ragione; perdonami; la preferii alla Moto Guzzi e non sapevo che il cavallo bianco era il tuo; l’altro era nero come il mantello e il cappello; ma ero troppo sconvolta per rendermene conto; per questo mi sento sverginata; sto scopandomi anche quel ragazzo che perse la corsa … “
“Ma quel ragazzo la corsa l’ha vinta, stamane; e tu sei mia ormai, come ho sognato da sempre.”
Mi si era adagiato sopra, aveva diretto il cazzo alla figa e aveva spinto leggermente; sentii la punta entrare in vagina e lo strinsi con tutte le forze, gli girai intorno le gambe e mi aggrappai a lui spingendo energicamente, assaporai ogni millimetro del cazzo che mi penetrava e godetti molte volte, finché la cappella urtò l’utero; l’orgasmo mi prese di sorpresa e mi fece urlare; lui soffocò l’urlo con un bacio e si adagiò sul corpo amato lasciando che la vagina risucchiasse il cazzo.
Ci fermammo così, stretti in un abbraccio inestricabile vibrando ambedue in tutto il corpo, io felice di sentirlo dentro di me, col corpo, col cuore, col cervello; lui godendosi la dolcezza ...
... di quell’amore a lungo sognato; avvertì che la vagina riusciva a portarlo all’orgasmo col solo calore della stretta; mi chiese se poteva venire dentro liberamente; gli dissi che ero protetta e che desideravo sentire il suo sperma riempire l’utero, il ventre, l’anima; lui liberò l’orgasmo che esplose dolcemente; io urlai ancora.
Rimanemmo così, languidamente abbandonati l’uno sull’altra, perdendoci nel piacere della scopata e nella gioia dell’amore scoperto e vissuto con gioia e partecipazione; quando ci riavemmo, ci rassettammo un poco i vestiti; usai delle salviette per pulirmi alla meglio e tamponare la figa che colava sperma e umori di orgasmo; lui scosse anche il telo per non lasciare in giro aghi di pino; meglio non creare occasioni di conflitto, prima della resa dei conti.
Decidemmo di tornare a casa, in tempo per la cena e per gli adempimenti familiari; non avremmo voluto e fui tentata più volte di farmi portare al previsto nido d’amore per restarci tutta la notte; ma anche io avevo coscienza che avrei provocato una reazione inutile, visto che a giorni potevamo stare insieme come volevamo; sulla strada del ritorno, lo abbracciai in vita ma stavolta abbassai le mani e raggiunsi il cazzo che sentii rizzarsi.
“Amore, così andiamo solo a sbattere … “
“Tesoro, è mio e lo voglio sentire; tu concentrati sulla strada; non faccio niente ma voglio tenere in mano quel che mi dà gioia; se fossimo in macchina lo prenderei in bocca persino … “
“… e andremmo sicuramente ...