Sesso e basta volume 3
Data: 04/11/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: alebardi, Fonte: Annunci69
... discoteca. Ammirai l’eleganza dei movimenti delle mie donne mentre si rivestivano. Ci incamminammo, e quando raggiungemmo la barriera delle barche presi istintivamente per mano l’Elisa e la aiutai a passare dall’altra parte, mentre Momò fece lo stesso con mia moglie, come se quelle fossero ormai le coppie designate.
E quando, dopo essere andato al bar per prendere da bere per tutti me ne tornai da loro, trovai la conferma. Il giovane spagnolo si era seduto in parte alla Monica, mentre davanti a loro, dall’altra parte del tavolo, sua cugina se ne stava da sola e mi stava facendo segno di andare a mettermi in parte a lei.
Non so quanti Mojiti ci passarono davanti. Contai tre ordinazioni, poi persi il conto, e credo che, sotto l’effetto dell’alcool e della stanchezza, persi anche conoscenza. Ho dei ricordi vaghi, come dei flash.
So che passai molto tempo con la lingua nella bocca dell’Elisa, le cui carezze mi riempirono di delicata dolcezza. Ero immerso in una nebbia confusa, il cui profumo era quello fresco e fruttato della sua pelle, che mi arrivava dappertutto.
E in quel caos confuso e buio, rimbombante di una musica ipnotica sparata ad altissimo volume che dava il ritmo al mio battito cardiaco, ricordo vagamente l’immagine della mano di Momò in mezzo alle gambe di mia moglie, sotto la sua mini gonna e probabilmente dentro la sua fica, a giudicare dai caldi movimenti di lei, che continuava a ridere come se farsi masturbare davanti a tutti fosse stata la cosa più ...
... simpatica del mondo.
Anche lo spagnolo rideva, e se non lo faceva era perché se ne stava con la lingua nella sua bocca.
Ho anche la sensazione che lui mi disse qualcosa, ma non ricordo cosa e non so nemmeno se gli risposi.
E poi più nulla. Il buio più totale, prima che alcune immagini in movimento riaccendessero il mio cervello, ma solo per alcuni istanti, intermittenti. Erano le luci dei lampioni della Promenade des Anglais, che stavamo percorrendo al contrario, da Cagnes-sur-Mer verso la vieille ville di Nizza.
Evidentemente le mie donne, viste le condizioni di semi incoscienza in cui versavo, si erano prese le chiavi. Sono discretamente certo che alla guida ci fosse la Monica, perché quello che ricordo, oltre alle luci che scorrevano, era il profumo dell’Elisa, le sue labbra e la sua lingua.
Credo di aver limonato con lei per tutto il viaggio, almeno durante i momenti di veglia. Di come fossi riuscito ad arrivare in casa invece, non ne avevo la più pallida idea.
So solo che a un certo punto venni richiamato alla vita dal volere di una qualche divinità, e riaprii gli occhi.
Ero a letto, nudo, con addosso solo un lenzuolo. Le persiane erano ancora chiuse ma lasciavano filtrare un filo di luce che mi consentì di capire che era giorno, che i muri che mi circondavano erano quelli di casa mia, che quello in cui stavo era il mio letto, e che la donna nuda che dormiva al mio fianco era la mia amante.
Di mia moglie non c’era traccia.
[…]
LA VERSIONE ...