1. In un assolato pomeriggio romano


    Data: 02/11/2019, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: nessuno2020, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualcuno che ascoltai dal grammofono, che si trova in sala, comodamente seduta sul divano. Mi piace il bel canto; a qualche centinaio di metri da casa nostra abitava Beniamino Gigli, il grande tenore, che morì di notte per una crisi di cuore. L’ho incontrato quale volta, vicino a casa; persona gentilissima, sem­pre sorridente, solare. Scegliendo i dischi m’imbattei in un album dalla copertina in pelle, di colore vinaccia , sulla quale era scritta, di trasverso, la parola “Fotografie” incarattere corsivo.Provai ad aprirlo, mentre ascoltavo “Chitarra romana”; era composto da un certo numero di fogli di cartoncino Bristol beige, molto elegante, legati tra loro da una sorta di cordicella di velluto viola. Ogni pagina ne conteneva due, nel formato cm 13 x 18, al tempo in grande voga. Ogni quattro pa­gine c’era una sorta di busta, che conteneva di tutto. Vi trovai molti fiori essiccati, quali vio­lette e margherite, incarti di caramelle e cioccolatini accuratamente ripiegati, un biglietto del tram dei Castelli, i bigliettini che contenevano frasi più o meno melense e che mi facevano spesso sorridere, contenute negli incarti di certi cioccolatini prodotti a Perugia e ancora in vendita oggi. Le fotografie erano molto nitide, raffigura­vano parenti e amici di famiglia, la più parte dei quali non avevo conosciuto, riprese su sfondi della mia amatissima Roma, talune a Ostia e perfino a Nettunia, che oggi si chiama Nettuno. Erano immagini le più recenti delle quali risalivano ad ...
    ... almeno trent’anni prima. Attirò la mia atten­zione una stampa in cui erano raffigurate due ragazzine vicine a una delle fontanelle stradali di bronzo ormai quasi sparite; entrambe portavano gli zoccoli di legno e sembrava si fossero lavate i piedi o che lo stessero facendo. Non era possibile, diamine. Chi avrebbe mai potuto ripren­dere due ragazze in una situazione così poco ortodossa? Ma zio Fabrizio, chi altri! Non l’ho cono­sciuto ma mi è stato descritto come una persona simpatica, decisamente esuberante, anche troppo, capace di scherzi sovente perfidi. E infatti sotto la fotografia era scritto: “La mia astutissima sorellina Agnese e la sua amica Antonia che, camminano guardando in aria, si lavano i piedi in una fontanella stradale dopo aver pestato una merda di dimensioni impensabili,forse lasciata da un dinosauro”. Prima rimasi stupefatta, poi risi e risi di gran gusto per un bel po’. Altra fotografia vicino alla pre­cedente: zio Fabrizio in divisa da avanguardista o qualcosa del genere. La didascalia originale è cancellata e compare quella vergata da zia Agnese: “Il mio stupidissimo ma adorabile fratellone, fotografo indiscreto”. Neanche zia Agnese ho conosciuto; anch’essa mi fu descritta come persona molto esuberante e simpaticissima. I suoi figli abitano a Milano da tanti anni e li ho visti una sola volta proprio qui a Roma dover erano giunti di sera con il Settebello. La pagina successiva presentava la solita busta: l’apersi e mi trovai nella mani una sorta di lettera, ...
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