1. L’ho tradito ed è stato stupendo (racconto) parte 5


    Data: 02/11/2019, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    Subito dopo la pausa pranzo Laura incontrò Andrea al bar vicino alla sede della Castell, che non frequentava quasi mai.
    
    «Ciao bellissima» la salutò, con uno sguardo in cui brillava il desiderio. «Come mai qui? La tua segretaria oggi non ti ha fatto il caffè?»
    
    «Avevo voglia di un cappuccino.»
    
    «Delusione… Pensavo avessi voglia di me.»
    
    Laura sorrise. «Una cosa non esclude l’altra.»
    
    Dal loro primo incontro, che aveva rappresentato il punto di svolta della vita di Laura, non avevano più avuto rapporti completi, ma solo una serie di fugaci incontri a base di baci rubati. Con lui, per la prima volta nella sua vita, aveva avuto quattro orgasmi consecutivi, riuscendo comunque a trovare la forza di dirgli che non si sarebbe ripetuto mai più.
    
    Le ultime parole famose.
    
    Da quel momento la diga che aveva contenuto la sensualità di Laura era venuta giù come la barriera di ghiaccio de “Il Trono di Spade”: di colpo e in modo spettacolare.
    
    «Posso pensarci io al cappuccino?» si offrì Andrea.
    
    «Grazie.»
    
    La vicinanza del collega le faceva effetto, ma a differenza che in passato non provava né imbarazzo né senso di colpa.
    
    «Ho saputo che ti hanno assegnato Micheli» disse Andrea.
    
    «Le buone notizie volano, vedo.»
    
    «Come sta andando?»
    
    «Se vuoi te lo cedo così verifichi di persona.»
    
    «Non credo che gli andrebbe bene.»
    
    «Vedo che lo conosci.»
    
    «Lo conoscono tutti, alla Castell. È un pezzo di merda. Solo perché ha i soldi pensa di essere il ...
    ... padrone.»
    
    «Non lo pensa soltanto, può davvero fare quello che vuole e i nostri capi sono d’accordo.»
    
    «Anche con te?»
    
    «Anche con me cosa?»
    
    «Anche con te può fare quello che vuole?»
    
    Nell’espressione di Andrea Laura ravvisò qualcosa che non riuscì a distinguere chiaramente, a metà tra la gelosia e l’eccitazione, e non le piacque affatto. Il fatto di aver fatto sesso insieme non lo autorizzava a considerarla una sua proprietà. Lei non era di nessuno, né di Carlo, né di Andrea, né tantomeno di Micheli.
    
    «Cos’è, hai paura dei confronti?» colpì basso.
    
    «Non intendevo offenderti… Ma perché fai la stronza?»
    
    «Scusa» mormorò, versando una bustina di dolcificante sulla schiuma del cappuccino che una giovane barista dalle braccia tatuate le aveva appena messo davanti insieme a un bicchierino d’acqua gelata. «Questa situazione mi sta logorando.»
    
    «Posso fare qualcosa per te?»
    
    Forse fu il tono gentile nonostante la battuta cattiva di poco prima, forse la frustrazione che provava, forse l’embrione di un’idea cui al momento preferiva non pensare, forse la semplice voglia che non riusciva più a tenere sotto controllo, forse tutte queste cose insieme…
    
    «Scopami…» disse, decisa.
    
    L’espressione stupita di Andrea avrebbe meritato un foto ricordo.
    
    «Qui? Adesso?» riuscì a dire.
    
    «Qui e adesso. Andiamo in bagno.»
    
    «Ora c’è una coppia, sono dentro da un po’» obiettò lui.
    
    «Aspettiamo che escano» rispose. «Se non ti va, però, non preoccuparti» aggiunse, tirandogli un’ulteriore ...
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