La troia in piscina e l'amico maturo
Data: 20/03/2018,
Categorie:
Trans
Autore: Zanty, Fonte: Annunci69
... buttare fuori gli ultimi residui. “Ecco così, che brava puttanella ubbidiente”
La raccolse e me la mise davanti al viso “Da brava, adesso finiscila tutta”
Sebbene a quel punto potessi tranquillamente aspettarmi che avrebbe detto una cosa del genere, rimasi comunque abbastanza scioccato dalle sue parole “V-vuoi che la…. mangi?”
“Ma sei sorda oltre che cogliona?! Mangiala e non farmi ripetere!”
Ovviamente il porco non perse occasione per mortificarmi nuovamente e io non ebbi il coraggio di rispondere. Mi limitai a fare un respiro profondo e prendere in bocca un boccone di torta ricoperta dalla sua sborra ed i miei umori.
Devo ammettere che il sapore era decisamente meglio di quanto mi aspettassi, per quanto comunque disgustoso. Cercando di non pensarci troppo, mangiai tutto sotto il suo sguardo divertito. La cosa peggiore fu che, mentre lo stavo facendo, notai che mi stava scattando un paio di foto con il suo cellulare, anche in quel caso non dissi nulla.
“Ecco brava, adesso non dimenticare di leccare per bene il piatto che voglio vederlo splendere”
Detto quello Ale si tuffò in acqua ancora nudo e fece una decina di vasche. Terminato il suo bagno, uscii senza degnarmi della minima considerazione e si rivestii. Un po’ ci rimasi male nel vedere il suo bel cazzone sparire dentro quel costumino attillato.
Io ero ancora in ginocchio inebetito e ammutolito, pensando a quanto mi avesse rotto, sia fisicamente che psicologicamente.
Mi superò per raccogliere ...
... le sue ultime cose
“A-Ale, riguardo ad oggi, non è che…”
“Non dirò nulla, non farti strane idee. Anche se mi piacerebbe vedere la reazione di tuo padre nel sapere che suo figlio è una baldracca succhiacazzi con il culo rotto hahaha”
“No ti prego. dai per favore mi rovineresti la vita”
“Hahahaha scherzo, ma sappi che questo culetto lo voglio ripassare ancora quindi tieniti pronto” e mi tirò un ultima sculacciata talmente forte da farmi gemere. Poi mi salutò e se ne andò senza voltarsi.
Quando raccolsi il mio cellulare dai miei vestiti, ancora a terra, mi accorsi che erano passate più di due ore dall’ultima volta che lo avevo guardato.
Tornai in casa, mi tolsi il resto della lingerie e la buttai nel cestino, ormai era completamente sporca, lacera e rovinata. Andai in bagno e mi infilai sotto la doccia in silenzio. Credo ci rimasi almeno un’ora a far scivolare via i pensieri: non riuscivo a credere a quello che avevo fatto: mi sentivo il culo terribilmente aperto, la gola in fiamme, lo stomaco pieno della sua sborra e la faccia dolente dalle sberle. Quelle sensazioni non ne volevano sapere di lasciare il mio corpo.
Uscii, fuori ormai era buio. Dopo essermi rivestito, mi buttai a letto e mi accorsi che il mio viso era rigato di lacrime: perché mi sentivo in quel modo? Perché lo volevo rivedere così tanto?
Presi il celluare e, dopo un attimo di esitazione, inviai un messaggio a mio padre: “Ciao pa’, non è che mi potresti passare il numero di Alessandro?”.