1. La troia in piscina e l'amico maturo


    Data: 20/03/2018, Categorie: Trans Autore: Zanty, Fonte: Annunci69

    ... non appena mi misi ad andare avanti e indietro, venni, facendo colare tutta la mia sborra sul prato di fianco alla piscina.
    
    La cosa non sfuggì ad Ale che, mollatomi un altro ceffone nel viso, mi sputò in faccia e urlò “Che cazzo fai! Si può sapere ci ti ha dato il permesso?”
    
    “Nessuno, io stavo solo…” risposi
    
    “Nessuno, l’hai detto Troia! Non ti azzardare più a farlo o la prossima volta quell’inutile cazzetto te lo strappo a morsi”
    
    Senza il coraggio di replicare, mi infilai quella cappella fradicia in bocca. Il toro riprese a violentarmi il faccino facendomi tenere le mani dietro la schiena. Andò avanti in quella maniera per almeno venti minuti, dopo i quali avevo la gola dolente ed il viso completamente ricoperto dalla mia saliva e dai suoi sputi al punto che faticavo a tenere gli occhi aperti.
    
    Estrasse il suo cazzo e, dopo avermelo sbattuto violentemente in faccia, mi alzò in piedi tenendomi dal collo
    
    “Devo ammettere che sei una pompinara niente male, so a chi mi dovrò rivolgere la prossima volta che il mio cazzo avrà bisogno di una lucidata! Adesso però mettiti a quattro zampe sul lettino da brava cagnetta!”
    
    Eseguii il suo ordine mettendomi a novanta e mostrando il mio culo aperto con il perizoma spostato di lato e il plug ancora infilato. Dopo avermi tirato due sculacciate ben assestate, che mi fecero sussultare e gemere come una ragazzina, Alessandro afferrò le mie mutandine e le tirò, rompendole e strappandomele via in un colpo solo.
    
    Mi ...
    ... piacevano moltissimo e le avevo pure pagate un bel po’ ma non osai dire nulla, anche perché ero terribilmente eccitato.
    
    “Tieni le chiappe belle aperte, voglio vedere quanto è largo quel tuo buco”
    
    Ovviamente anche questa volta feci come mi diceva da brava schiavetta ubbidiente.
    
    Dopo aver estratto lentamente il plug, Ale osservò il mio buco dilatato e oscenamente aperto e ci sputò dentro. Ci giocò un po’, infilandoci le sue grosse dita all’interno e massaggiandolo mentre io fremevo dal piacere. Quando fu soddisfatto della cosa, prese il suo cazzone e posò la cappella, ancora lucida della mia saliva, tra i miei glutei arrossati.
    
    Io non potevo più aspettare, girai il viso per guardarlo negli occhi e gli dissi: “Scopami ti prego! Voglio sentire quel cazzo dentro di me!”
    
    “Così ti voglio Troia da quattro soldi!”
    
    Non si fece attendere e, con un po’ di forza, infilò il suo cappellone dentro di me, scivolando a fondo. Non riuscii a trattenere un gemito, che mi scappò dalla bocca provocando un sorriso compiaciuto sulle labbra di Alessandro.
    
    Dopo la penetrazione iniziale rimase un attimo fermo per farmi sentire meglio quanto fosse in profondità e quanto mi stesse dilatando le interiora.
    
    “O-oddio Ale è enorme! Non avevo mai preso nulla del genere nel mio culo Aaaaaaaah!”
    
    “Si Puttana lo senti bene eh?! Questo è il cazzo che ti rovinerà il culo!” detto questo, uscii quasi completamente dal mio culo per poi rientrare immediatamente con una spinta talmente forte da farmi ...
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