1. La troia in piscina e l'amico maturo


    Data: 20/03/2018, Categorie: Trans Autore: Zanty, Fonte: Annunci69

    ... sussultare. Lo fece ancora e ancora, sempre più forte e ad ogni spinta sentivo il suo cazzo sempre più a fondo dentro di me. Quando sentii le sue pesanti palle cariche del suo seme sbattere contro le mie capii che lo aveva infilato per tutta la sua interezza: in quel momento avevo più di venti centimetri di uccello dentro di me.
    
    Il toro mi afferrò per i fianchi e mi tirò contro di se, aumentando il ritmo e muovendosi avanti e indietro sempre più velocemente. Io non riuscivo a trattenere i gemiti che riempivano l’aria assieme al *ciaff ciaff* del suo imponente corpo che sbatteva contro il mio e al suono dei ceffoni che continuava a mollare al mio culo, ormai bello rosso.
    
    Dopo una lunga monta in quella posizione Alessandro mi afferrò la testa per spingerla violentemente giù contro il lettino. Quindi, alzò la gamba e mi mise il piede sulla faccia per tenerla ben schiacciata in basso. Come se quell’umiliazione non fosse abbastanza, mi sputò addosso.
    
    “Mi piaci così Cagna! Direi che è una posizione che ti si addice molto! Adesso abbaia per il tuo padrone”
    
    Mi sentivo incredibilmente usato e umiliato, ma obbedii all’ordine del porco, imitando il verso di una cagnetta come meglio potevo. La mia imitazione venne apprezzata con una fragorosa risata e con un ritmo ancora più intenso. Ad ogni ciaff ciaff sentivo la mia mente che si svuotava e il mio cazzo di nuovo pronto ad esplodere, anche perché in quella posizione la penetrazione arrivava ancora più a fondo.
    
    Andò ...
    ... avanti a lungo finché, dopo avermi sputato di nuovo addosso, mi ordinò di girarmi e di mettermi supino.
    
    Quando estrasse il suo cazzone sentii le pareti del mio retto che si rilassavano e provai un incredibile senso di vuoto: nonostante fossi ormai distrutto, lo volevo ancora dentro.
    
    Non tardò ad arrivare: Alessandro mi alzò le gambe all’altezza della testa fecendomele tenere con le mani e, infilatolo di nuovo nel mio culo bello dilatato, riprese a pomparmi con foga.
    
    Questa volta oltre ad essere ancora più violento afferrò il mio cazzetto con una mano, stringendo l’altra attorno al mio collo.
    
    “Dai puttana, dai cagna! Vedo che ti piace farti usare come una sgualdrina succhiacazzi! Sborra per me dai!”
    
    Oltre a godere come una vera cagna in calore non riuscivo più a respirare e a pensare lucido con il collo serrato sotto la sua presa. Tutto ciò che avevo nella mia testa era il piacere che stavo ricevendo e i colpi di quel toro incredibile contro il mio corpicino.
    
    Non potevo resistere a lungo: cacciai un urletto acuto e venni di nuovo, rilasciando un paio di schizzetti che mi macchiarono la pancia. Sentivo le mie interiora che si contraevano, aprendosi e stringendosi attorno al cazzo di Ale che, dall’alto, mi osservava soddisfatto.
    
    Continuai a contorcermi in preda agli spasmi a lungo, finché lui non mi calmò con un paio di forti ceffoni. Fatto quello, raccolse il seme che avevo ancora sul mio corpo e me lo fece ingoiare infilandomi tre dita a fondo, fino in ...
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