Hotel match
Data: 30/10/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Sarah9801, Fonte: Annunci69
... accarezza, e risale su, in un ritmo cadenzato, su una superficie coperta ogni volta più ampia, dorso giù, leggero, palmo su, deciso. Sino a che si sofferma, in alto, sul collo, e poi sulle gote, quelle gote. Quasi trasecola a sentirle così calde. D’istinto le sposta i capelli, vorrebbe sentire quel calore col palmo, e magari stemperarlo, ma lei lo anticipa.
Il bacio è caldo, desiderato e scioglie le loro tensioni e le loro attese. Come ritrovare un pezzo del proprio corpo. I due si compenetrano attraverso la bocca, i loro fiati sono adesso uno dentro l'altro. Le mani si cercano e si trovano. I vestiti iniziano a bruciare sulla loro pelle, si dimostrano adesso inutili e di troppo. Di troppo è il mondo e lo spazio intorno. Avrebbero voglia di un metro quadro di esclusività che quel momento non può concedere.
Così in silenzio, ancora in silenzio, si avviano verso l'albergo, che è a duecento metri, pochi minuti, che sembrano secoli. Ci arrivano tenendosi per mano, e guardandosi negli occhi. Hanno la febbre, hanno voglia, hanno vinto l'altro e perso loro stessi. Così è l'amore, l'abbandono, la disperazione.
Il portiere li osserva incuriosito, ha visto molte cose e molte ne vedrà, non è abituato a scomporsi. Quei due, però, chi l'avrebbe detto?
Li segue infilarsi dentro l'ascensore e avvinghiati sparire verso l'alto.
Torna a leggere il libro che ha sotto il desk, con meno intensità e con qualche pensiero che ancora vorrebbe seguire quei due di sopra.
Ora il ...
... corridoio dell'albergo li mette davanti a una scelta banale e poco forse importante: quale camera scegliere?
In automatico premono entrambi lo stesso tasto, il terzo. Terzo Piano. Erano vicini di stanza senza nemmeno saperlo. I loro respiri, le aspettative per la giornata che iniziava e le soddisfazioni per quella che terminava le vivevano a pochi metri l'una dall'altro, inconsapevoli. Fanno appena in tempo a guardarsi intensamente negli occhi, a perdersi, lui in lei, lei in lui, che l'ascensore si ferma. Terzo Piano. Lei, come rigenerata dal mancamento di poco precedente, esce per prima, lo cerca, sempre con lo sguardo. Lo tiene sotto scacco, con lo sguardo e le sue gote, ancora ardenti, e in un attimo sono dentro la sua stanza. Dove aleggia il suo profumo, i suoi sentori, lei.
Lei fa qualche passo per precederlo, si ritrova a fissare il letto dandogli le spalle, quasi persa. Per un secondo si chiede se non sia stata scellerata, se non sia pazza ad essere là, così, con lui, insieme. Di colpo si volta, e lui è davanti a lei, a fissarla, ancora una volta, ancora più intensamente di tutte le altre volte, ma con un’altra luce negli occhi turchesi, meno goliardica di quella della panchina e certamente più intima di quella sfacciata del bistrot. Le si avvicina, con passo per niente deciso. L’attimo a malapena gli consente di sollevare le braccia ed accarezzare il volto di lei, che per le emozioni quasi piange ma continua a sostenerne lo sguardo, fiera. Lui continua a sfiorarne il ...