Hotel match
Data: 30/10/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Sarah9801, Fonte: Annunci69
... guardarsi negli occhi. Il mondo intorno è già scomparso.
Scompare il mondo, il cameriere raccoglie i soldi che lui lascia sul tavolo.
Senza dirsi ancora niente i due si alzano ed escono dal locale. Fuori inizia a diventare buio, e ambedue ricevono l'aria sul viso. Sembrerebbe svegliarli da quel sogno, o incantesimo, o febbre che stanno vivendo.
Si avvicinano e adesso i due corpi si toccano ai fianchi. Non allungano le braccia, la scarica è già abbastanza forte. Camminano ipnotizzati verso l'albergo, ancora senza dirsi nulla.
Il porto ha un canale che si stringe prima di riportare i passanti dentro la città. In questo corridoio stretto ci sono ormeggiate delle barche di pescatori, alcune malridotte e apparentemente abbandonate.
Soltanto loro due camminano e hanno scelto di camminare per quel percorso, abbandonando la via principale. Sarebbe una scorciatoia, ma lui decide invece di cambiare ancora gioco.
Le tocca una mano e spinge la donna con delicatezza ma anche con risolutezza proprio verso le barche. Lei sussulta, per un secondo teme che quell'uomo possa tramutarsi da amante a omicida. Non sono le intenzioni di lui.
La spinge verso una barca blu, grande e buia. La tiene per le braccia e la fa salire, lei si lascia guidare ora meno spaventata ma comunque sorpresa.
Non chiede, ormai si è abbandonata a questa storia, a questa avventura.
La cabina di pilotaggio è un recinto di legno largo due metri per due. Lui deve abbassarsi per entrarci e così ...
... adesso sono ambedue nel buio, attaccati l'uno all'altra. Ogni tanto le luci di una barca vicino o della città proiettano sui loro occhi un lampo che l'altro afferra subito per nutrirsi di voglia, mistero, ricerca di un'anima.
Ora si baciano.
Lei per un attimo pensa di avere un mancamento, troppe sono le sensazioni sublimate in quell’istante. Le gote, suo tratto caratteristico, già rosse, diventano fiammeggianti: Il tè, sorseggiato forse troppo avidamente poco prima al bistrot, le palpitazioni nel scorgere lui entrarvi, quel periziarla attentamente sotto al capospalla, le sue braccia prima e le sue labbra poi cingerla in un abbraccio quasi unico. Troppo. In più, quel lieve sentore adrenalinico di pericolo: le sinapsi si susseguono in rassegna velocissima e seppur per pochi secondi, sviene. L’afflato vitale torna immediatamente a lambirle labbra e viso, le uniche parti sulle quali sente ancora sensibilità: tutto il resto del corpo è come sacrificato, donato a lui, che si rende conto di tutto e tanto lentamente quanto dolcemente inizia a risvegliarlo, con piccoli e attentissimi gesti. Come in una Pietà michelangiolesca la tiene saldamente tra le braccia, avendo cura di non essere brusco; il sinistro a farle da sostegno per il suo bianchissimo collo e la nuca, il destro scorre sui fianchi e sul cappotto, prima col dorso della mano, delicato, poi di colpo col palmo, deciso, forte, avvolgente. Gli occhi seguono la mano destra, che scende sino all’incavo del ginocchio, lo ...