La gita scolastica (parte 3)
Data: 21/10/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Michellerimini, Fonte: Annunci69
... culo in su mentre lui aveva interrotto per un attimo la sculacciata e mi aveva agguantato entrambe le natiche tirandole forte e allargandomi il buco del culo facendomi male.
- “Ahiaa.. mi fa male, autista!.. La prego non dica niente la scongiuro.. farò tutto quello che vuole ma non dica niente.. la prego..”
- “Bene! Ecco quello che volevo sentire.. Non te lo meriteresti ma il tuo sederino mi ha interessato subito e poi anche il resto.. èssì.. sei molto femminile.. l’hai già preso?”
- “Co.. Cosa?.. io.. Ahh!!.. no!!”
- “Noo? fammi sentire un po’ qua..”
- “Aahhiaa!” Mi infilò un dito enorme di colpo facendomi un po’ male ma più che altro spaventandomi a morte.
- “Mm.. Potrebbe anche essere vero, ma entro stasera i tuoi amici ti romperanno il culo ne sono certo!”
Pensai che probabilmente aveva pure ragione ma adesso non sapevo come uscire da quella situazione, tremavo come una foglia..e.. quel dito intanto.. si muoveva senza smettere. Così tornai ad imploralo:
- “Signor autistaa.. la prego.. ora bastaa.. la smetta.. io.. io.. oohh”. Purtroppo mi ero abituato al ditone e mi era sfuggito un piccolo gemito.
- “Che? La prego cosa? Ti stai già eccitando.. Sei ancora più troia di quello che credevo, facciamo così, ci vediamo tra dieci min in camera mia, la 202 e forse non ti sputtanerò ma dovrai essere molto, molto convincente”. Detto questo, tolse il dito, mi dette un ultimo schiaffo sul sedere e si allontanò andando ad aprire le porte.
Scesi ...
... dall'autobus rischiando di cadere perché mi tremavano le gambe, per fortuna non c’era nessuno dei compagni in giro né tantomeno i miei due “amici”, mi sa che ero rimasto un po’ di tempo addormentato e lui aveva prima fatto sfollare un po’ la zona e poi era venuto a farmi prendere quello spavento.
Decisi di andare subito nella 202 senza passare dalla mia stanza che era tre piani più su, perché non avrei saputo che scusa inventarmi per uscire di nuovo. Per fortuna la 202 era alla fine del corridoio girando a destra in una specie di rientranza che mi permetteva di stare davanti alla porta senza che nessuno mi vedesse. Mi misi ad aspettare con il cuore ancora agitato dalla paura e intanto mi infilai le mani sotto i pantaloni per massaggiarmi le chiappe che ancora bruciavano dagli schiaffoni che mi aveva dato. Il contatto con le mie mani fresche fu piacevole, mi dette un po’ di sollievo; certo che era bello sentirle calde per la sculacciata e poi, mi domandavo, perché nonostante tutto questo il mio pisello era ancora duro?!. Ci doveva essere qualcosa di sbagliato in me.. anche perché sebbene il terrore mi assillasse, non riuscivo a non chiedermi se per caso il suo uccello fosse grande come lo erano le sue mani; questo pensiero mi incuriosiva talmente da far quasi diminuire la paura. Dei passi pesanti nel corridoio mi fecero capire che stava arrivando, il mio cuore faceva quasi più rumore dei suoi passi..
- “Ahh eccoti qua! Sei già pronto eh?” Disse con un tono di voce così forte che ...