1. La ragazza troppo bella - parte 11


    Data: 20/10/2019, Categorie: Etero Autore: Blacknoble, Fonte: Annunci69

    ... Io cosa rischio?". Si guardò attorno prima di rispondere. Certo che lo sapeva. Lo sapeva ben prima che fosse arrestato, cosi come sapeva che il mio nome era emerso nell'inchiesta, cosi come sapeva che non sarei stata coinvolta. Qualcuno non voleva. Semplice. Non sapeva dirmi chi, ma qualcuno. Nello stesso pomeriggio, vidi altre tre persone. Due uomini ed una donna. Tale donna era una contessa decaduta. Quando entrai nel giro, era lei la tramite che mi procurava le feste mediante ovviamente una percentuale. Poi, messa da parte, la prese male e mi minacciò. Le costò due costole rotte dalle mie guardie. Ovviamente, in un vicolo buio di Roma la sera tardi che si era ritirata da sola. Aveva capito il messaggio. Non aveva piu provato a rompermi. Poi, la coinvolsi io. Mi era utile. La nobiltà é un biglietto di entrata in certi posti unico. E quindi cominciai a collaborare con lei. Mi diceva dove andare a consegnare la droga, a portare le ragazze, nel suo giro insomma. Dato che mi ero accaparrata del giorno piu in alto, ovviamente, si accontentava del giro dabbasso, ma in un certo modo, era anche il mio, Pian piano, ci stavo mettendo le mano. La conversazione con lei non fu illuminante. Anche lei come tutti gli altri non sapevano niente.
    
    Verso le sette, ero a casa avvilita e ben intenzionata a non andare a chiudere i conti quando ricevetti un messaggio. Sorrisi nel leggerlo. Era un ragazzo giovanissimo, figlio di una personalità importante e tutt'ora in vista. Ci eravamo ...
    ... conosciuti ad un gala che davano i suoi. Era rimasto da me affascinato. Benché ci fosse la sua ragazza dieci anni o piu piu giovane di me, non aveva occhi che per me. Feci un pò la stronza giusto per divertirmi ma quella sera ero li per altri affari. E quindi lo stuzzicai per un quarto d'ora e lo lasciai litigare con la ragazza. Non so come avesse avuto il mio numero, ma regolarmente mi scriveva. Era carino. Alto, andava in palestra ed era evidente, i cappelli biondi e gli occhi azzurri, non proprio il mio genere di uomini. Tuttavia, in lui c'era qualcosa di forte, di violento, di primordiale. Forse per la tensione accumulata in giornata, ma il suo timing fu perfetto. Gli scrissi solo l'indirizzo, e l'ora. Cioè, un ora dopo.
    
    Gli apri con i cappelli bagnati. Una camicia di notte molto sexy era il mio unico capo. Lui fece di tutto per rimanere educato e non abbassare gli occhi sul mio pube che si vedeva perfettamente sotto il tessuto trasparente. Poi, lo portai a sedersi su uno delle sedie alte della cucina e gli porsi il vino in mano con il tira-bouchon. Lo apri mentre prendevo due calici. Era maldestro, mi divertiva. Oramai ero da poco oltre i trenta. Avevo sempre considerato da giovane che i trentenni fossero vecchi. Forse lui mi vedeva cosi ora. E mi divertiva. Mi sentivo ancor più bella di quanto mi ci sentissi da ventenne. Ero elaborata. Sofisticata. Consapevole del mio stacco di coscia. Sapendo del mio culo stupendo. Io sapevo di essere bella, ma spesso la bellezza non basta. ...