1. Surfin' - 6


    Data: 15/10/2019, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... precedenza. Ma non ero in vena, avevo bisogno di riposarmi almeno un po'. Mi sono andata a cercare una sedia vicino ad un angolo e ho appoggiato la testa su una colonnina d’angolo. Il fracasso di risate, musica, conversazioni fatte a voce più alta del necessario era bestiale. Devo essermi addormentata lo stesso per un po'.
    
    Quando mi sono risvegliata c'era molta meno gente di prima. Veronica e gli altri del locale stavano cominciando a risistemare i tavoli. Gretchen era ancora lì con la francese, Patrick e il suo amico. Da come si attardavano con i bicchieri in mano ho capito che era una cosa che poteva andare per le lunghe e finire chissà come. Se tanto mi dà tanto, mi sono detta, mi sa che all'ostello ci torno da sola. Ho recuperato il mio giubbotto di pelle e ho salutato. Tutto sommato non era stata male come festa di capodanno.
    
    Per strada faceva quasi freddo e girava poca gente, mi sono diretta verso il mare. Non avevo intenzione di farlo e me ne sono accorta poco prima di arrivare là, ma senza pensarci sono praticamente tornata sul luogo del delitto, una piccola rotonda sopra il bar di Thiago. Per un attimo mi è anche dispiaciuto essere andata via da lui in quel modo. Per un attimo l'ho risentito arrancarmi nell'orecchio: “te rompo el culo, chica, te rompo el culo”, con la erre doppia e l’affanno nella voce. Crampetto, sensazione un po' smarrita di solitudine, voglia di stare abbracciata al caldo con qualcuno. Chiunque.
    
    Tornando indietro ho visto un ragazzo ...
    ... semi accasciato su una panchina. Eccone un altro che solo il freddo risveglierà, ho pensato. Ho anche cercato di girare un po' al largo, istintivamente. Non perché temessi chissà cosa ma per non svegliarlo. Non ho potuto tuttavia fare a meno di gettargli un occhio. Era Pepe, il "ragazzino" che qualche ora prima avevo fatto felice con la mia boccuccia. E non dormiva. Mi sono avvicinata con le migliori intenzioni e con la peggiore performance: "Hola Paco, que pasa?". "Pepe", ha risposto. Magnifico, sarei voluta sprofondare. Mi guardava con lo stesso risentimento di prima, quando ballavo con Thiago dopo averlo mollato. Gli ho domandato più volte cosa stesse succedendo, era molto reticente, molto orgoglioso anche. Era difficile intavolare una discussione con il mio ridotto spagnolo ed era anche difficile comprendere tutto quello che mi diceva, ma la sostanza era chiara: mi voleva per sé, si era ingelosito a vedermi con Thiago, a vedermi andar via con lui. Mi ha chiesto con insistenza dove fossimo andati, cosa avessimo fatto. Gli ho mentito dicendo che avevamo fumato una canna e passeggiato sul lungomare. Avrei voluto spiegargli che era semplicemente una festa di capodanno e che quello che era successo nella toilette era stato semplicemente parte della festa, non l’inizio di un grande amore. Non credo che avrebbe capito il mio punto di vista, tuttavia anziché darmi sui nervi mi inteneriva. Non me n’è mai fregato un cazzo di quelli che mi hanno fatto ste scene. Quelli che credono che ...
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