Un mondo inesplorato - 3. il massaggio - Racconti Erotici

Un mondo inesplorato - 3. il massaggio

... girarsi, avrebbe preteso di essere coperta da qualche asciugamano ed era pronto ad esercitare tutta la propria pazienza per convincerla progressivamente a liberarsene. E, invece, grazie a dio, lei aveva eseguito senza indugiare. Quella donna, con la sua riservata sfrontatezza, lo stupiva sempre di più, attraendolo come poche volte gli era accaduto.

Subito prima di girarsi, Laura gli aveva chiesto che tipo di persone fossero quelle che frequentavano il centro in cui venivano proposti massaggi così particolari, cosa cercavano dalle sensazioni che in esso erano dispensate. Marco aveva colto subito l’opportunità per portare il discorso dove gli faceva comodo. Aveva detto prima in maniera generica che si trattava di persone di tutti i tipi, donne e uomini interessati alle filosofie orientali, uomini sposati in cerca di emozioni, coppie che sceglievano i percorsi ad esse destinate. E poi aveva gettato lì: “Non sai quante sono le mogli che ricevono i nostri servizi come regalo del marito. Spesso i mariti, nel prenotare, ci chiedono di assistere. Prima eravamo restii a lasciarglielo fare, considerandola una forma di sfiducia nella serietà del nostro lavoro. Nel tempo, però, abbiamo capito che il senso era proprio l’opposto. Quegli uomini provano piacere nel vedere la propria compagna, nuda, tra le mani di un altro uomo, nudo a sua volta, che la tocca e la accarezza, pur entro i limiti che diamo alla nostra attività. Percepiscono la loro donna in evidente stato di eccitazione, ...

... sentono il suo respiro farsi breve e affannoso, vedono le guance attraversare tutte le possibili sfumature del rosso. E quella situazione, invece di ingelosirli, li attrae, mostrando loro la propria compagna sotto una luce diversa, che gliela rende più desiderabile”.

L'argomento aveva particolarmente sollecitato l'interesse di Laura, che si rendeva conto di potere, forse per la prima volta, capire qualcosa in più degli atteggiamenti del marito nei suoi confronti e della sua pervicace tendenza a metterla in mostra. Era stato proprio in quel momento che si era voltata, obbedendo senza accorgersene all'ordine che Marco le aveva impartito. E adesso era lì, sempre più confusa, sempre più avvolta nelle spire dentro le quali quell'uomo quasi sconosciuto la stava irretendo passo dopo passo.

Decise che ormai era tardi per fare ricorso alle sue riserve di pudore, avvertendo che ogni movimento in quella direzione avrebbe anzi sottolineato maggiormente la condizione scandalosa in cui aveva accettato di farsi trascinare. Rimase quindi lì, distesa, in balia di quel massaggiatore, sperando solo che lui si limitasse a contatti non troppo intimi, ai quali temeva di non essere più capace di reagire con il necessario sdegno e la giusta risolutezza.

Approfittò quindi della piega che aveva preso il discorso per indagare sulle motivazioni dei mariti cui Marco faceva riferimento, così simili, era chiaro, a quelle del proprio. Nella sua ingenuità credeva di riuscire a porgere le domande in ...