1. Puttana per antonomasia 2a e ultima parte


    Data: 18/03/2018, Categorie: Tradimenti Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... libertini.
    
    Sebbene avessimo scopato alla grande nel pomeriggio, mio nipote aveva avuto il tempo per ricaricarsi, ed ora desideravo che aggiungesse una sua sborrata a quella di suo padre nella mia fica.
    
    Dicevo: "Dai, sfondami, sono la tua puttana".
    
    Ed egli "Zia Monia, quanto sei fradicia! Sei davvero una "puttana".
    
    Mi stantuffò a lungo, sguazzando con colpi energici nel mare che avevo in fica, fino a farmi godere ancora.
    
    Mugolavo: "Sììì, mmhh, dai, mhhh".
    
    Ed egli "Ti piace eh, puttana? Sei una puttana" mentre sentivo la fica che scorreggiava per il piacere.
    
    Sborrai e ululai dal piacere, nel sentire la passera che si riempiva di calda e viscida crema.
    
    Poi sentii che un dito di mio nipote che mi profanava il culo:
    
    "Quando me lo fai provare, zia Monia?"
    
    "Presto, nipotino...presto" dissi, rossa in volto per il piacere.
    
    Ci addormentammo entrambi nudi nel lettone.
    
    Fui svegliata dal cazzo duro di mio nipote che dormiva al mio fianco.
    
    Ero nuda, a parte le calze tese dalle bretelle del reggicalze.
    
    Mi avvicinai e mi strusciai con le chiappe sull'uccello.
    
    Ero ancora sporca delle tante sborrate ricevute; me le ...
    ... conservavo come un caro trofeo.
    
    Appena avvertì il tocco delle mie chiappe, il nipote si girò, mi schiaffò la lingua in bocca e mi afferrò, contento, per i fianchi.
    
    Glielo succhiai e ci sputai sopra, inondandolo di saliva.
    
    Poi mi piazzai sopra di lui, dicendo
    
    "Ora te lo farò provare, caro nipotino porcello" e mi impalai sul cazzo col buco del culo, facendolo sprofondare tutto dentro.
    
    Era una sensazione che non avevo ancora provato. Mi piaceva.
    
    Gli saltavo sul cazzo con tutto il peso, facendo cigolare il letto, e, ogni volta, che gli sbattevo le chiappe sulle palle, era udibile un rumore osceno.
    
    "Aspetta, nipotino, ora ti faccio sborrare" dicevo mentre godevo.
    
    Quando fu pronto per arrivare, spinse forte, immobilizzandosi, facendo in modo che l'uccello mi giungesse il più in fondo possibile.
    
    E sborrò. Venni anch'io alla grande, gemendo di piacere. Avvertivo il suo piacere dal buco del culo che mi si apriva e chiudeva ritmicamente.
    
    Ero contenta di avergli regalato anche quell'esperienza.
    
    Ora lo zio Alfredo poteva anche tornare; la zia Monia si era rivelata una vera nave scuola, oltre che essere una gran "puttana". 
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