1. Puttana per antonomasia 2a e ultima parte


    Data: 18/03/2018, Categorie: Tradimenti Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... spostammo nei pressi, in una traversa poco illuminata, e gli chiesi come voleva "fare". Egli ribaltò il sedile, si abbassò i pantaloni e volle che mi mettessi a cavalcioni su di lui.
    
    Era un ragazzo con un cazzo molto intrigante, bello e grosso, non troppo lungo; egli esprimeva una passione che solo noi donne riusciamo ad apprezzare in loro.
    
    Dopo aver indossato il preservativo, me lo infilò tutto nella fica, provocandomi un urlo da autentica maiala; ci sapeva fare: mi baciava le tette mentre scopava e, poi, lo toglieva e lo rinfilava con tanta forza da farmi irritare la fica.
    
    In compenso la passione era tanta da avvertire poco quel fastidio: era il cazzo del mio primo cliente e, quando mi esplose dentro, avvertii subito il calore della sua sborra che mi fece gemere come una gatta in calore.
    
    Ecco: adesso ero davvero "puttana".
    
    Recuperai il preservativo dal suo cazzo e lo annodai onde evitare che la sborra fuoruscisse. Glielo leccai a lungo per ripulirlo da ogni residuo, lasciandolo bello pulito e pronto da riporre nei calzoni.
    
    Uscii dall'auto, che subito si allontanò, e mi avvicinai a quella di mio cognato.
    
    Mostrandogli il trofeo che avevo tra le mani, egli mi chiese:
    
    "Monia, ti ha trapanato per bene?"
    
    "Non immagini quanto" gli risposi rientrando in macchina e, mostrando gli euro, aggiunsi: "E questo è il mio compenso da "puttana", facendogli vedere i soldi: 100 Euro.
    
    Egli non riuscì a trattenersi e mi scopò, a sua volta, con una foga che ...
    ... non credevo potesse avere, o, forse, per le parole che gli dissi:
    
    "Pensa... se facessi la "puttana", quanti soldi potrei guadagnare! Non hai mai pensato di farlo fare a tua moglie?"
    
    Tornai a casa e trovai Dario che era lì ad aspettarmi.
    
    Lo presi letteralmente per l'uccello e lo portai in camera.
    
    Glielo succhiai così bene da farglielo tirare al massimo, mi mise una mano sulla fica e la trovò piena degli umori miei e di suo padre.
    
    "Lo immaginavo, zia, che ti saresti fatta scopare da papà: non poteva esser diversamente per quanto sei "puttana" tu e "porco" lui.
    
    Una volta ho sentito che diceva alla mamma: perché non fai la puttana? Ti godresti tutti i cazzi che vuoi e porteresti a casa tanti di quei soldi che nemmeno immagini"
    
    Effettivamente, pensavo, i cento Euro guadagnati in così poco tempo, ma anche con tanto gusto, acuivano vieppiù la mia libido. Inoltre, continuavo a pensare, vuoi vedere che il "porco" di mio cognato aveva realizzato con me quello che gli sarebbe piaciuto fare con la moglie, senza riuscirci? Forse mia cognata apparteneva a quella schiera di donne cui piaceva far le puttane, tenendo all'oscuro i mariti? Poi, come un flash, mi venne in mente ciò che mia aveva detto Mauro a casa, mentre il figlio era lontano: "Credi non sappia quanto ti piace esser "puttana"? Chi poteva averglielo detto se non mio marito, suo fratello? E, semmai insieme, avevano anche scopato Claudia, mia cognata. Insomma eravamo una perfetta famiglia di erotomani ...