L’inquilino
Data: 06/10/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Elisic, Fonte: Annunci69
... portato una torta che gli sarebbe servita a rinfrancarsi dalle fatiche che stava per sostenere. Lui da invitò ad entrare e le offri un caffè. Restarono in piedi a bere il caffè e mangiare qualche pezzettino di torta, chiacchierando del più del meno. Lo sguardo di lui era penetrante. Le guardava i seni, le splendide gambe. A lei non dava fastidio anzi ne era lusingata, era uno sguardo di apprezzamento. Lei non riusciva, per quanto si impegnasse, a staccare gli occhi di dosso dal sesso dell’uomo. Se ne vergognava cercava di staccare gli occhi, di guardare altro, ma poi gli occhi tornavano lì. Da quando l’aveva notato sulla porta, la dimensione era notevolmente cresciuta, l’uomo aveva un’erezione ed era lei che gliel’aveva provocata. La cosa la inorgogliva e la eccitava sentiva il calore tra le cosce e un desiderio incredibile di toccarlo e di possederlo.
L’atmosfera era elettrica, carica di eccitazione e desiderio. Finito di prendere il caffè, in un rigurgito di casalinga, prese le tazzine e si girò verso il lavello per mettere a posto e lavarle ma lui da dietro le bloccò gli avambracci per impedirle di lavarle ma in questo movimento si appoggiò a lei da dietro. Lui le guidava gli avambracci facendole appoggiare le tazzine dentro il lavello ma allo stesso tempo lei sentiva il sesso di lui appoggiato sul sedere. Era come se la stesse abbracciando da dietro e morbidamente si appoggiò a lui lasciandosi cullare in quel morbido abbraccio e maliziosamente cominciò a strofinare i ...
... glutei sulla sua potente erezione. Lui cominciò a baciarla sui capelli, dietro le orecchie, sul collo mentre le mani salivano lungo le braccia fino a stringerle i seni. I capezzoli erano turgidi. Le gambe le cedettero, restava in piedi solo perché lui la teneva bloccata tra il suo corpo e il lavello.
Come aveva immaginato la femminilità della donna aveva solo bisogno di essere liberata. Quel contatto, quelle carezze la stavano facendo schiudere come un fiore. Sentiva il corpo di lei che fremeva che si agitava strofinandosi sulla sua virilità e percepiva il desiderio di lei. Sentì i capezzoli turgidi, come aveva immaginato non indossava il reggiseno. Voleva toccare quelle cosce nude che l’avevano colpito quando se la era trovata davanti alla porta. Mentre con una mano continuava a stringerle i seni con l’altra scese lungo il ventre fino alle gambe, per risalire verso il giardino segreto e quando lo raggiunse fu come se un treno l’avesse travolto. Anziché sentire sotto le dita il sottile tessuto delle mutandine, toccarono la vulva gonfia di desiderio calda e bagnata. Perse il lume della ragione, la piegò sul lavello, le sollevò il vestitino. Lo splendido sedere si mostrò ai suoi occhi, si abbassò i pantaloncini sì prese in mano il membro e glielo strofinò tra le gonfie labbra della vulva, poi glielo spinse dentro. Malgrado fosse bagnatissima era stretta e la sensazione fu incredibile.
Quando lei sentì la cappella appoggiarsi tra le calde labbra del suo sesso capì che il ...