1. Un alibi maligno


    Data: 17/03/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69

    ... che anche lei sogna di scopare la moglie del suo commissario, vero?"
    
    Feci mente locale. Certamente no. La moglie del commissario era una vecchia canaglia molto virile. Mentre la mia deliziosa moglie era di una bellezza ed eleganza da far ingelosire tutta la stazione di polizia. In ogni caso, quello che era certo era che quel tizio era un grosso maiale.
    
    "Quindi hai un motivo. Lo odiavi. Cosa volevi?"
    
    "Non voglio insegnarle il ​​suo mestiere, ma credo siano due motivi. Non male eh. E sono molto serio. Sa cosa voglio veramente? Voglio sbattermi quella ragazza sua scrivania di suo marito, dove quello stronzo mi convocava per urlarmi contro. Lo giuro, sarà moglie che urlerà, farà "Oooooh!" e "Aaaaah!". Le strapperò la gonna e infilerò il mio grosso cazzo nella sua fica calda. Le piacerà. Chiederà ancora di più. Schizzerò nella sua gola. Lo sa che non hanno avuto un figlio? Come sarebbe divertente se ne avesse uno da me."
    
    Il caso sarebbe stato ancora più semplice di quanto pensassi. Cominciavo a divertirmi. Mettere in prigione questo bastardo sarebbe stata una soddisfazione. Riderà molto meno quando dovrà aspettare trent'anni prima di poter toccare una fica o una tetta. Tanto più che uscirà solo a ottant'anni, non potrà fare molto con il suo uccello. Anche se non doveva fare molto alla base, le sue spacconate erano pure divagazioni, fantasie ridicole. Aveva più di cinquant'anni, con una calvizie avanzata, un notevole sovrappeso e una testa tonda da pervertito. Che ...
    ... potesse pensare di andare a letto con una donna che non era solo interessata ai soldi, era semplicemente grottesco.
    
    "Penso che abbiamo capito le tue intenzioni nei confronti della vedova. Ora confessa: hai ucciso il signor Moroni."
    
    "No, certo che no."
    
    "Dai, se ci dici tutta la verità senza perdere tempo, il giudice te ne sarà grato."
    
    "Va bene, va bene, dico tutto."
    
    "Quindi l'hai ucciso?"
    
    "No. Non ho solo intenzione di fotterle la fica. Ho intenzione di farcire anche il culo. Ho preferito non dirlo per decenza, ma se vuole tutta la verità."
    
    Mi alzai dal mio posto e sbattei il pugno sul tavolo. Con il mio metro e novanta, ero piuttosto impressionante. La maggior parte degli imputati ci pensava su due volte prima di ridere di me.
    
    "Basta così, rottoinculo! Sappiamo che l'hai ucciso. L'arma del delitto appartiene a te!"
    
    "L'arma del delitto? È divertente. E quale sarebbe l'arma del delitto? Un maledetto candeliere? una lattina di veleno per topi? o più classico, un pugnale?"
    
    "Lo sai benissimo, gli hai sparato."
    
    "Con la pistola? Manca di eleganza... Probabilmente è la mafia o qualche balordo se ne sarà approfittato."
    
    "Smettila di fare l'idiota! La pistola è stata lasciata sul posto ed è tua! Sei stato tu ad ucciderlo!"
    
    "Ammettiamo che la mia rivoltella sia stata lasciata sul posto, forse è una trappola, un sotterfugio per farmi passare per l'assassino. In verità, è stata usata un'altra pistola."
    
    "No, la balistica è precisa, è stata la tua pistola ...
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