Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (10) - Racconti Erotici

Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (10)

... direttamente. Mia taceva.

“tuo marito ti ha venduto a me ma voglio che tu gli dica in faccia quello che voglio che tu sia” la incalzò Gaston.

Mia ormai era completamente incapace di ragionare e non se lo fece ripetere “sono la vostra puttana se è questo che volete da me – si fermò inibita ma ormai le frasi erano poca cosa rispetto a quello a cui sarebbe stata portata a fare e si rivolse a me – diventerò la sua … – e dopo un attimo di esitazione proseguì – la sua svuotacoglioni” disse con la voce che le si strozzava in gola.

Ero senza parole sentirla usare un turpiloquio che non aveva mai usato.

Avevamo varcato il confine di non ritorno ed incoscientemente ci eravamo trovati in un mondo che non conoscevamo, un mondo di prostituzione di asservimento sessuale.

Era chiaro quello che voleva fare di lei, una puttana a tempo pieno educata alla sottomissione totale ed io gliela avevo consegnata ignobilmente.

Apparteneva ad un altro uomo che l’avrebbe prostituita a suo piacimento e degradata all’impossibile con la nostra volontaria e consapevole accettazione di quel ruolo.

Ma le umiliazioni non erano ancora finite.

Mia aveva confessato la sua sottomissione a Gaston e se ne stava a tette scoperte in pieno giorno in una sorta di privée BDMS dietro Pigalle.

La guardavo e mi sentivo sporco eccitato di quella sua sottomissione e come me tutti i clienti.

Il babydoll in vita le permetteva un minimo di dignità funzionando da minigonna ma dando ai presenti ...

... l’immagine indecente di una donna disponibile, ancor peggio perché Mia veniva ripresa e trasmessa sui due monitor appesi in quella stanza. “Guardala potremmo fare un film dal titolo la schiava del sexy shop e distribuirlo nella nostra videoteca” rise scompostamente Gaston “Le telecamere interne funzionavano anche da registratori e diffondono le immagini a tutti i monitor nel resto dell’intero sexy shop. Tutti si divertiranno e nessuno protesterà, sembrerà solo un film porno proiettato. Inoltre la gendarmeria in questa zona è molto tollerante”.

Non avrei mai immaginato che la situazione avrebbe potuto degenerare fino a quel punto.

La abbracciai quasi volessi nasconderla alla vista dei clienti del locale che sicuramente la stavano ammirando nelle altre sale oltre che in quella in cui ci trovavamo.

“Come hai potuto chiamarlo padrone?” le sussurrai

“e prova pure piacere” sogghignò Gaston.

Esitante le accarezzai una spalla, la strinsi a me e infialai una mano sotto lo spacchetto del babydoll ricercando il suo sesso. Lei si lasciò fare lasciandomi l’ultima sorpresa di sentirlo caldo e completamente fradicio di umori.

“ma come puoi provare piacere? Non ti vergogni?”

Mia spudoratamente spinse il suo corpo contro il mio e colse anche la mia eccitazione.

MIA

Anche se ancora un po’ riluttante e arrabbiata con mio marito, accettai il suo abbraccio e, in risposta alla sua domanda, spinsi il mio bacino vero il suo trovando la sua eccitazione così evidente da percepirla ...