Siblings (parte 1)
Data: 29/09/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Mr_Simon_Says, Fonte: EroticiRacconti
... sfumature più scure e dai riflessi più cupi, il viso era più definito di quello morbido di Lizzy, con zigomi e mascella che parevano levigati da uno scultore rinascimentale, e gli occhi, nonostante tutte le lacrime versate erano ancora accesi nella solita sfumatura acquamarina per quanto, a volte, la profondità dello sguardo che restituivano suggeriva la stanchezza che celavano.
Alice Dickinson, maritata O’Neal, si accorse della presenza della figlia e alzò gli occhi dal libro che stava leggendo, incontrando quelli di lei.
“Com’era il mare, tesoro?” le chiese
“Freddo, si sta alzando il vento” rispose lei alzando le spalle
“In paese dicono che stanotte ci sarà una tempesta”
Bastarono quelle parole per far correre un gelido brivido lungo la colonna vertebrale di Lizzy. Se avesse mai amato i temporali, avrebbe dovuto essere stato in un passato molto lontano. Non poteva più essere così, non da allora.
“Come sempre” Fece una pausa per guardare con attenzione “È il libro della tua bis-bis-bisnonna quello?”
“Sì, non mi stanco mai delle sue poesie. Ne ricordi qualcuna?”
Elizabeth fece mente locale alzando gli occhi come per leggere qualcosa di vergato sul soffitto, si sforzò fino a ritrovare le parole che cercava in qualche meandro della sua mente e recitò:
“Se io potrò impedire, a un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano… credo”
“Corretto” le sorrise la donna sul divano.
Lizzy non aveva mai capito la passione di sua madre per la poesia, in ...
... particolare per quelle di quella donna che dicevano essere una loro antenata e che forse era stata famosa più di cento anni prima, tuttavia sapeva quanto lei ci tenesse al fatto che quella conoscenza passasse a sua figlia così come a lei era stata infusa da sua madre, perpetrandosi di generazione in generazione per via matriarcale.
“Dov’è Jasper?”
“In camera credo, guardava un film al computer”
“Vado su anch’io allora, buonanotte mamma”
“Dormi bene, tesoro”
La voce raggiunse Elizabeth mentre già stava salendo le scale. La camera che condivideva con suo fratello era in fondo al corridoio del piano superiore, interamente ricoperto da tappetti, all’estremo opposto rispetto a dove si trovava quella dei loro genitori, da tempo occupata solo da sua madre. L’unica fonte della luce nell’ambiente, in quel momento, proveniva da un abatjour color corallo appollaiata al fianco del letto più vicino al muro. Chiunque avrebbe potuto intuire, dalla mensola montata al di sopra, ricolma di cimeli sportivi e dal muro tappezzato dalle foto di barche, che quel letto, ad una piazza emmezza, apparteneva a suo fratello, mentre quello di Lizzy era staccato al centro della stanza.
Jasper se ne stava sdraiato supino, il computer in grembo, il volto, nella semioscurità, definito dalla luce del monitor. La ragazza si fermò per un istante a risalire con lo sguardo la dura superficie della sua mascella liscia e squadrata, ad inerpicarsi sugli alti zigomi, incorniciati dai capelli arruffati, ...