1. Siblings (parte 1)


    Data: 29/09/2019, Categorie: Incesti Autore: Mr_Simon_Says, Fonte: EroticiRacconti

    La brezza dell’oceano frustava la superficie dell’acqua, fendeva la cresta delle onde, destinate a infrangersi sugli scogli e originava quella nebbia umida e salata che Elizabeth amava sentire sul viso nelle calde giornate estive. Certo, il termometro difficilmente superava mai i 70°F (20°C), nel Maine settentrionale, ma per qualche ragione alla ragazza era sempre piaciuto quel contatto nebuloso che le inzaccherava le guance, quell’aroma salmastro che le risaliva le narici e quel vento deciso che le correva fra le ciocche ramate.
    
    Elizabeth O’Neal aveva tredici anni ed era in larga parte considerata come il più bel fiore sbocciato in paese negli ultimi anni. Anche qui ci sarebbe da precisare che a Cape Irving vivevano a stento duemila persone, il che potrebbe far passare questa valutazione come meno degna di nota, quando invece, considerato che, in contesti del genere, tutti conoscono tutti, essa assume ancor più rilevanza. Lizzy, come la chiamava chi la conosceva meglio, sfoggiava una lunga chioma accesa da fiamme che danzavano fra le più variegate sfumature a seconda dei capricci della luce, due occhi d’un ambrato talmente denso e dolciastro che parevano fossero stati colmati da una colata di miele, il naso all’insù delle fanciulle impertinenti ed una lieve spruzzata di lentiggini su una maschera d’alabastro perfettamente cesellata a foggia di goccia. Il suo corpo aveva cominciato a svilupparsi pochi anni prima ma già lasciava intravedere le forme di una donna; ...
    ... risalendo la linea delle lunghe gambe sottili della ragazza si poteva infatti intravedere la dolce flessione dei fianchi che andavano a serrarsi strettamente in vita e, quando la felpa indossata non era particolarmente larga, si poteva persino indovinare la forma dei seni, ancora acerbi ma già più che presenti.
    
    Amava le felpe, Lizzy, tenendola al caldo la facevano sentire al sicuro, protetta, come quando, da piccola, correva da suo padre dopo essersi sbucciata un ginocchio in giardino e lui la prendeva in braccio, stringendola con una forza tale da suggerire, alla mente di una bambina, di trovarsi nella sicura tutela di un gigante invincibile, che non avrebbe mai permesso che nulla le accadesse. Ci aveva pensato la vita, cinque anni prima, a farle capire quanto stupida fosse quella fantasia. Un giorno, il suo gigante l’aveva salutata dalla poppa della Lady Foam, il peschereccio sulla quale lavorava e con il quale ciclicamente prendeva il mare. Lizzy ricordava ancora la chioma nera di suo padre, lunga fino alle spalle, garrire nel vento, i suoi occhi azzurri definire sottili rughe d’espressione nello stringersi al delinearsi dell’ultimo sorriso. Non lo aveva mai più rivisto. Però ricordava ancora l’uragano che, le avevano detto, glielo aveva portato via. Come dimenticare quel vento, talmente forte da scuotere persino le pareti della loro casa, o sua madre che aveva portato lei e suo fratello nel seminterrato, li aveva ammantati con la coperta più pesante che possedevano e li aveva ...
«1234...7»