Viaggio a roma - 4 (la stripteuse)
Data: 16/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: gioviaf, Fonte: Annunci69
... impeto che non potè trattenere un grido di sofferenza. “Caro… sai essere raffinato e brutale. Sei una bestia che mi prende! Come sei brutale. Mi fai male, ma voglio che continui, continua così come una bestia, sii bestiale con me… sfondami… spaccami tutta…”
Avvinchiata alle mie spalle ogni tanto si sollevava dando dei frenetici colpi di reni che mi permettevano di fotterla con ancora più violenza. “Io godo, oh finalmente godo, godo come una bestia “, gemette con un filo di voce. In quel momento mi sentii esplodere i coglioni e il mio cazzo si gonfiò ancora di più. Lei se ne accorso “Caro, tu stai venendo, lo sento. Sì, lo sento. Dammi tutto dentro. Riempimi…” Mi ero quasi dimenticato della raccomandazione di Anna ma lei mi aveva anticipato e allora mi lasciai andare e cominciai a spararle dentro tutto la sperma che mi premeva nei coglioni. “Oh tesoro, sborrami tutta la tua chiavata nella fica. Dammi tutto il tuo fottere che goccioli nella mia vagina, inondami di sperma”.
Un istante dopo, senza dunque concedere tregua, con i nostri corpi ancora attraversati dagli spasmi del recente orgasmo, lei mi disse che voleva restituirmi il piacere che le avevo dato con la bocca. Prese con mano decisa quello che restava del mio vigore e lo accarezzò così sapientemente che quello che già era diventato niente più che un molle rotolo di carne non tardò a ricominciare a gonfiarsi. Sotto la destrezza delle sue mani esperte, io sentivo il desiderio appena sopito risvegliarsi e dopo non ...
... molto tempo lei si ritrovò tra le mani un duro randello già pronto a impalarla di nuovo.
“Oh caro lo hai grosso di nuovo… tu puoi già rimettermelo dentro…”. Non desideravo altro che di poterglielo mettere nel culo, ma per mostrarle tutto il mio talento le dissi che prima avrei voluto eccitarmi ancora un po’ e le domandai di inginocchiarsi sul bordo del letto. Lolita eseguì immediatamente e le mie dita si misero a scorrere lungo lo spacco del suo stupendo culo. Poi afferrai le chiappe a piene mani e cominciai a strizzargliele con tutta la forza facendola gemere insieme di dolore e di piacere.
“Mi piace il tuo culo, Lolita. Mi piace da impazzire. Lo voglio. Adesso te lo preparerò”. Prima la morsicai con denti affamati, poi aprendole le chiappe con le mani offersi alla mia bocca golosa il suo bel buco, morbido ed elastico. Il suo respiro era affannoso e diventava difficile capire quello che diceva e quello che chiedeva; mentre continuavo con la lingua sempre più profondamente dentro, lei quasi gridò “Oh ti prego non farmi più aspettare, dammelo tutto dentro il culo”.
Non aspettavo altro. Mi insalivai bene la cappella, mi sollevai e indirizzandolo con tutte e due le mani contro la stretta apertura, lo appoggiai nel punto esatto. Bastò un solo deciso colpo di reni perché tutto il mio lungo arnese scomparisse dentro la sua stupenda morbida carne. Presi a incularla con la maestria e la foga di un sodomita incallito.
“Tesoro, come sei porco” urlava Lolita. “E’ così che mi ...