Viaggio a roma - 4 (la stripteuse)
Data: 16/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: gioviaf, Fonte: Annunci69
... bloccato dalla timidezza, ci infilammo nell’auto di Rossi e dopo una breve giro per strade sconosciute sbarcammo in un night.
Mentre la cantante faceva il suo numero io non la sentivo nemmeno, non riuscivo a togliere gli occhi di dosso a Lolita che, le gambe accavallate, stava seduto di fronte a me. A volte me la rivedevo ancora tutta vestita come all’apparizione in scena e rivivevo sognando a occhi aperti tutti i passaggi del suo numero. La potevo così rivedere con i suo grandi seni nudi e il suo bel ventre coperto soltanto da una conchiglia. Poi la ripensavo vestita e il solo pensiero della pressione dei suoi capezzoli contro il vestito mi faceva mancare la saliva in bocca e avevo già un inizio di erezione che cercavo inutilmente di nascondere.
Eva non perso l’occasione per prendermi un po’ in giro “Decisamente avevi ragione, mio grosso lupo, Lolita ha davvero messo il cuore del tuo amico a soqquadro. E anche qualcos’altro…”. Poiché mi sentivo sempre più in imbarazzo e non sapevo cosa rispondere, Lolita venne in mio aiuto “Il nostro amico va scusato senz’altro perché vivendo in provincia non è di certo abituato a frequentare attrici di rivista e stripteauses”.
“Troppo giusto” disse il mio amico ciccione “in provincia lo spogliarello si usa solo nelle camere da letto”. Poi, senza dubbio ansioso di andarsi a fare una scopata con la sua amica, aggiunse “Questo simpatico amico ha bisogno di essere un po’ svezzato, se lasciassimo Lolita sola con questo bel giovane, ...
... forse si presterà a svelargli in segreto i misteri del suo lavoro…”, e con questa scusa tagliò la corda con Eva.
Per un po’ io e Lolita fingemmo di appassionarci allo spettacolo poi, rompendo l’imbarazzante mutismo, Lolita mi confidò “E’ stato veramente un colpo di fortuna che il lardoso si sia deciso a togliersi dai piedi. Sarò subito franca con te. Questa sera avevo deciso di offrirmi qualche piacevole fantasia. Bene, tu sei giovane e simpatico e allora cosa stiamo qui a far finta di interessarci allo spettacolo? Andiamo a divertirci insieme sul serio”.
Appena giunti nella camera di un piccolo albergo e chiusa la porta, la giovane donna mi abbracciò e presami la testa tra le mani m’incollò sulla bocca un lungo bacio con lingua. Sentii il fresco sapore di fragola del suo rossetto.
Abile, calda e appassionata giocò a lungo con la lingua devastando a tal punto i miei nervi che persi di colpo ogni timidezza e imbarazzo. Subito con mano febbrile trovai la cerniera del suo abito di jersey che feci scivolare un po’ giù per potermi trovare finalmente vicini i suoi seni; glieli accarezzai a piene mani e il suo cuore prese a battere come quello di un uccellino prigioniero.
Lei si lasciò scappare un sospiro quando avendo liberato dal reggiseno un capezzolo carnoso cominciai con il pollice e l’indice a farglielo ruotare con un dolcezza esasperante.
“Oh tesoro… caro” lei levò verso di me uno sguardo implorante e capii che voleva subito arrivare a giochi più sostanziosi, nudi ...