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Viaggio a roma - 4 (la stripteuse)
Data: 16/03/2018, Categorie: Etero Autore: gioviaf, Fonte: Annunci69
... e sul letto. “Ti desidero” mi disse e liberatasi del mio abbraccio iniziò con tutta la sapienza del suo mestiere a spogliarsi. Subito il vestito cadde ai suoi piedi e sempre guardandomi negli occhi si sfilò il reggiseno con lo stesso gesto del palcoscenico, poi con una grazia incomparabile quasi senza piegarsi si liberò delle mutandine. Io che ero rimasto immobile a guardare, mi trovavo ancora vestito. Mi sentivo paralizzato e non sapevo da dove incominciare. Lei con uno sguardo da canaglia andò a sedersi sulla sponda del letto, le cosce aperte. Non volevo commettere errori e cercai, mentre mi spogliavo, di intuire i suoi desideri. Si era messa in quella posizione perché voleva essere baciata lì? Sì, non potevo sbagliarmi. Mi avvicinai e mi misi in ginocchio, gli occhi attratti dalla sua vulva, dalla pelliccia di morbido pelo che la incorniciava. Mi piaceva guardargliela così iniziai toccandogliela e strofinandogliela con le mani finchè non individuai il suo piccolo clitoride eretto: cominciai a titillarglielo con l’indice. “Cosa mi fai… come lo fai bene…” gemette. La bocca semiaperta e gli occhi socchiusi sembrava rapita. “Tu sai toccare divinamente, non lo avrei mai creduto. Ragazzino masturbatore… Sì così, fai così che vai benissimo”. Mi stavo eccitando fino al parossismo. Quello che ancora non mi riusciva era di dire quello che mi passava per la mente; mi sembrava di pensare cose troppo sconce guardando la sua fica aperta e già gocciolante. Lei continuava a farmi ...
... complimenti “Pensare che io credevo di dover dare una lezione a un piccolo provinciale e invece trovo questo piccolo maiale che mi fa impazzire… Oh come mi tocchi da porco… Dimmi qualcosa… Dimmi che ti piace la mia fica…” Le sue implorazioni diventarono vere grida quando finalmente applicai la mia bocca golosa alle labbra della sua vulva dalle labbra gonfie e bagnate. “Tesoro come mi succhi… E’ bellissimo”. Mi accarezzava la nuca con mani febbrili come se volesse ad ogni istante mettermi a parte del piacere che le stavo procurando. “La tua lingua… oh come sai servirtene bene, ah sì leccamela tutta, leccamela dappertutto… bevi tutto il miele del mio amore!!!”. Mi sentivo fiero di riuscire ad eccitarla a tal punto. E dire che solo il giorno prima io esitavo a leccare Anna solo per la paura di rivelarmi alle prime armi. A un certo punto come se non ne potesse più si rovesciò sdraiata sul letto ed io scivolandole un po’ sopra affondai tutta la faccia nell’incavo delle sue cosce fino a soffocarmi. “Oh caro ma tu finirai con il farmi godere…” Presi in bocca le sue piccole labbra e quando individuai il clitoride cominciai a mordicchiarlo con dolce attenzione. “Caro… caro adesso ti voglio”. Gridava Lolita “E adesso che tu devi darmi il cazzo. Oh amore, non posso aspettare adesso bisogna che me lo infili dentro!!!” Mi raddrizzai prontamente, avevo una grande spada tra le gambe. Mi gettai su di lei come un pirata all’arrembaggio e le piantai il cazzo nella fica con un tale ...