1. Una strana amicizia (la prof)


    Data: 17/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: PADRONE SEVERO (GIO’), Fonte: EroticiRacconti

    ... gustarmi la scena, si tolse la camicia poi la gonna, ormai era chiaro che doveva ubbidire. Di colpo si fermò e alzando lo sguardo quel poco che basta per guardarmi in faccia aprì la bocca per parlarmi; la incalzai “non ti ho detto di fermarti CONTINUA”, singhiozzando si sganciò il reggiseno lo tolse coprendosi con la mano sinistra il seno. Era rossa in viso e singhiozzava, chissà quali pensieri le attraversavano il cervello in quel momento, mi alzai di scatto posai il bicchiere e iniziai a girarle attorno, aveva uno splendido corpo, sodo con le curve ai punti giusti, mi avvicinai da dietro al suo orecchio e le dissi “ALZA LE BRACCIA ED INCROCIALE DIETRO LA TESTA”. Senza opporre resistenza eseguì, girai dalla parte davanti e le ordinai “APRI LE GAMBE”, come un automa eseguì senza proferire parola. Aveva delle belle pere data la posizione ben esposte, notai i capezzoli appuntiti e neri ergersi rigogliosi, ormai era quasi nuda davanti a me in tutta la sua bellezza statuaria, solo una piccola mutandina di colore rosso acceso nascondeva il tesoro che aveva tra le gambe, mi avvicinai e chiusi tra le dita un suo capezzolo già irto, ci giocai un poco roteandolo tra il pollice e l’indice poi strinsi e tirai un poco verso di me, Carla emise un grido smorzato, io noncurante passai all’altro ricevendo lo stesso trattamento. La vidi tremare emettendo un debole gridolino, le lasciai i suoi capezzoli, erano adesso turgidi sembravano dei chiodi. Le dissi “INGINOCCHIATI E TIENI LE GAMBE ...
    ... BEN APERTE”, attese qualche secondo e lentamente poi andò giù, era rigida con le mani dietro la testa e le gambe ben aperte come gli ordinai.” BRAVA LA MIA CAGNA”, lei non rispose stava immobile aspettando chissà cosa, Notai nella posizione che aveva assunto adesso una macchia umida sulla mutandina proprio dove inizia il solco della fica tra le grandi labbra era chiaro che la cosa le aveva provocato una grande dose di eccitazione;” ALZATI e TOGLI LE MUTANDINE” gli ordinai, subito questa volta con più sicurezza esegui. Notai subito che era completamente rasata, lei tornò nella posizione di prima con le mani dietro la testa e le gambe aperte,” va bene così Gi…” la fermai subito “TACI LURIDA CAGNA” con voce ancora più ferma ed imperativa esordì “DA ADESSO MI CHIAMERAI PADRONE QUANDO TI RIVOLGI A ME”, “E’ CHIARO LURIDA CAGNA?”, la sua risposta non si fece attendere e ancora un poco rossa in faccia ma con voce più decisa rispose “Si padrone sarò la tua devota cagna”. Le misi le mani tra le cosce e mi insinuai con due dita dentro la sua fessura fui molto sorpreso di quanto era stretta comunque riuscì a penetrarla visto che era un lago di umori, mentre la toccavo strizzò gli occhi ed emise lunghi gemiti di piacere un fiume di umori colarono tra le dita a terra sul pavimento, mi bloccai e tolsi le dita dalla sua fica fradicia, mi avvicinai al suo orecchio e le gridai “TI HO DATO IL PERMESSO DI GODERE CAGNA?” lei appena si ebbe ripresa un poco da quello stato di forte eccitazione mi ...
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