1. Una strana amicizia (la prof)


    Data: 17/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: PADRONE SEVERO (GIO’), Fonte: EroticiRacconti

    ... stupenda, si avvicinò mi baciò sulla guancia mi salutò, la invitai ad accomodarsi non difronte a me ma accanto, lei lo fece e iniziammo a chiacchierare. Si avvicinò intanto un cameriere, ordinammo uno spritz che sorseggiammo tra le chiacchiere e le risate raccontandoci gli eventi accaduti a scuola durante la settimana. Rimanemmo seduti per circa un’ora poi gli proposi di fare una passeggiata per le vie del centro tra i negozi. Stavamo bene insieme eravamo molto affiatati il tempo trascorreva gaudio, verso le 18.00 mi disse ti va di venire a casa così vedi dove abito e prendiamo un bel caffè, annuì e continuammo a camminare verso casa sua ridendo e scherzando. Entrammo in un palazzo e salimmo al terzo piano, giunti davanti al portone estrasse le chiavi dalla tasca del suo cappotto ed aprì. Finalmente entrai in quell’appartamentino che Carla condivideva con una sua collega anch’essa professoressa ma di storia e filosofia. La casa era vuota la sua coinquilina era andata in una città vicina per passare il finesettimana col fidanzato, l’appartamento era carino tenuto in ordine mi portò a visitarlo era piccolo un bilocale, due camerette un bagno e una cucina con angolo cottura. Ci togliemmo i cappotti, la casa era calda per via dei riscaldamenti accesi mi fece accomodare e si spostò per preparare il caffè, io la osservavo era stupenda aveva una voce sensuale, appena il caffè fu pronto lo versò nelle tazzine che aveva disposto su di un vassoio con la zuccheriera e lo portò al ...
    ... tavolo. Sorseggiammo quel buon caffè aveva un aroma intensa doveva essere di ottima marca sicuramente arabica. Si sedette di fronte a me e mi sorrise iniziando a conversare, la interruppi bruscamente e gli dissi con tono imperativo e serio prendimi un bicchiere d’acqua, lei non fece caso al mio cambiamento di voce in modo automatico si alzò e andò a prendere un bicchiere ed una bottiglia d’acqua, nel frattempo io avvicinai la sua sedia sotto il tavolo. Lei si accorse del mio gesto ma non disse nulla tornò al tavolo poggiò il bicchiere e la bottiglia su di esso e fece per spostare di nuovo la sedia, subito le bloccai la mano e con tono arrogante gli dissi non la toccare, riempimi il bicchiere, non capiva il mio cambiamento forse una leggera paura per il tono di voce che usai la assalì, comunque aprì la bottiglia versò l’acqua nel bicchiere e lo avvicinò a me, presi il bicchiere e sorseggiando esclamai SPOGLIATI, Carla sentendomi dire quella parola gelò diventò rossa in volto e abbassò gli occhi a terra. Flebili parole uscirono dalla sua bocca quasi inudibili stava blaterando qualcosa quando la incalzai con più decisione “Ho detto SPOGLIATI”, quasi come un automa in modo maldestro e molto lentamente iniziò a sbottonarsi la camicia, cercò di nuovo di opporre resistenza cercando di dire un qualcosa che nemmeno udii “TACI e CONTINUA più svelta”. Qualche piccola lacrima le usciva dagli occhi solcando il suo bel viso, io apparentemente non curante continuavo a sorseggiare l’acqua e a ...
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