1. Il principe rospo


    Data: 17/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... umile mugnaio, ma Dolcerico ne era così invaghito che non aveva saputo resistere, consumandosi in seghe su seghe, mentre la vedeva aspergersi nuda con quelle acque cristalline.
    
    Dolcerico si versò una tazza di caffè fumante e si immerse di nuovo nei suoi pensieri.
    
    “Guarda!”, disse la biscia, indicando all’amico il giovane pensoso seduto vicino al fuoco.
    
    “Sarà un Principe Azzurro?”, chiese Amadigi.
    
    “Io penso di sì. Bisognerebbe vedere il mantello… Eccolo lì, buttato a terra… ma non riesco a distinguere il colore… Su, va a vedere.”
    
    Il rospo si avvicinò piano, saltellando in punta di piedi; ma un guizzo della fiamma riscosse Dolcerico dai suoi pensieri.
    
    “Ih! Ma che schifo! – saltò in piedi, scorgendosi vicino l’orribile rospo – Via, via!”, e gli lanciò contro il contenuto della tazza.
    
    Amadigi scansò per un pelo il getto bollente e tornò di corsa a nascondersi nell’erba alta. Aveva le lacrime agli occhi, mentre il cuoricino gli batteva da scoppiare.
    
    “Non te la prendere, dai, - lo consolò la biscia – al posto suo anche tu avresti fatto lo stesso. Comunque è un Principe Azzurro, non ci sono dubbi. Adesso dobbiamo solo aspettare.”
    
    “Cosa dobbiamo aspettare ancora?”, chiese l’altro esasperato.
    
    “Sta calmo. Te lo dirò al momento, altrimenti il contro incantesimo non vale.”, rispose la biscia e rimasero appostati in attesa.
    
    Dolcerico, intanto, vagando di pensiero in pensiero, si trovò a ricordare le gradevoli vezzosità della giovane mugnaia… La rivide, ...
    ... mentre si toglieva il vestito e si immergeva nuda nella pozza… e poi si passava il sapone schiumoso su tutto il corpo… La pressione cominciò a salire nelle parti basse e senza neanche rendersene conto, il Principe si aprì la brachetta, estrasse dalla tana la bestiola imbizzarrita e cominciò piacevolmente a darle sollievo.
    
    “Accidenti!...” mormorò fra sé Amadigi, fissando quasi senza respirare lo splendore del voluttuoso pirellone, mosso con mano esperta, e il cui magnetismo era accresciuto dall’espressione di rapito trasporto, che si andava via via disegnando sul volto del Principe. Poi, i movimenti della mano cominciarono a farsi più celeri, il respiro più affannoso e rantolante.
    
    “Presto, presto! – lo sollecitò allora la biscia – Vagli sotto e cerca di raccogliere almeno una goccia del suo seme!”
    
    Il rospo la fissò imbambolato.
    
    “E muoviti, insomma, prima che sia tardi!”, urlò lei e gli diede uno spintone con un colpo della coda.
    
    Amadigi saltò avanti, spalancando la bocca… Era tempo: in quel momento Dolcerico raggiungeva l’apice e con un sospiro si abbandonava al piacere. Il seme sprizzò copioso, si sparse intorno, ricadde sull’erba… Il rospo si guardò attorno frustrato: non era riuscito a raccoglierne neppure una stilla… Ma ecco, un’ultima goccia prese a sgorgare lentamente dalla boccuccia del glande rosato, si allungò densa e opalescente nel vuoto… Amadigi si fece sotto. La goccia si staccò dal suo filamento, cadde tiepida sulle sue labbruzze e… Puff! all’istante ...
«1...3456»