1. Il principe rospo


    Data: 17/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... principe si ritrasse inorridito:
    
    “Tu, - le gridò, pallido in volto per l’ira e la ripugnanza – Tu… la mia matrigna… la sposa di mio padre… Al sacrilegio vorresti aggiungere il delitto! Quale abominio mi vai proponendo? Vattene, mostro maledetto, sparisci dai miei occhi: la tua sola vista mi fa orrore! Vattene, prima che riveli tutto a mio padre!”
    
    Ma la Regina era una strega potente e malvagia: quando si vide rifiutata a quel modo, come neanche una bagascia di strada, divenne livida in faccia, i capelli le si drizzarono in testa come le vipere di Medusa, gli occhi le sprizzarono scintille:
    
    “Piccolo, viscido animale! – sibilò carica di veleno – Come osi parlarmi così? Come osi rifiutare il mio amore? Tu, lurido pervertito, che hai infangato il tuo nome e la tua dignità perfino con i mozzi di stalla! Hai ancora in bocca il tanfo dell’ultimo cazzo che hai succhiato e osi parlarmi così? La mia sola vista ti fa orrore, eh? E allora da questo momento sarà la TUA vista a destare orrore e ribrezzo in chiunque avrà la sventura di incrociarti nel suo cammino!”, e puntategli contro le dita adunche, lo trasformò all’istante in un orribile rospo!
    
    Il povero Amadigi si vide all’improvviso circondato da mobili e oggetti colossali, ma non capiva cosa gli stesse avvenendo: il panico lo travolse e d’impeto si avviò balzelloni alla porta semichiusa, inseguito dal fragore rimbombante della maledizione.
    
    Anche fuori era tutto trasformato, tutto stranamente enorme: le margherite erano ...
    ... ombrelloni da spiaggia, i fili d’erba pali della luce!... Finché, passando vicino ad una pozzanghera, vide il riflesso butterato di un rivoltante rospo verde vomito. Allora capì tutto e, gracidando lamentosamente, corse a nascondersi nel folto della foresta.
    
    Un giorno, mentre saltellava per un sentiero erboso, acchiappando malinconicamente una larva di qua e un moscerino di là, all’improvviso si trovò di fronte al muso affilato di una ferocissima biscia! Per quanto avesse a lungo desiderato di morire, un terrore istintivo gli bloccò le membra, i polmoni gli si svuotarono in un urlo silenzioso…
    
    Si vide perduto! Ma quella lo fissò con commiserazione:
    
    “Ah, non aver paura.”, gli disse.
    
    Il rospo rimase allocchito e la fissava con gli occhi di fuori.
    
    “Non temere, - ripeté allora quella – non ho nessuna intenzione di mangiarti.”
    
    “Se… se… sei sicura?”, balbettò Amadigi.
    
    “Ah! – fece la biscia con una smorfia – Sono allergica ai rospi. Pensa che una volta ne mangiai uno per sbaglio e dovettero ricoverarmi d’urgenza al Pronto Soccorso… mi fecero la lavanda gastrica… Puah! Che schifo! Da allora sono diventata vegana e non mangio più neanche le cavallette… solo fragole e bacche di ginepro. Certo che sei proprio brutto, però! – continuò imperterrita, mentre un po’ di colore tornava sulle guance verdastre del rospo – Sei strano… Hai qualcosa… Sei proprio uno strano rospo!”
    
    “Veramente… - fece lui – So che non mi crederai… Ma io sono un Principe:”
    
    “Ci avrei giurato! ...
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