1. Il padrone 3pt.


    Data: 15/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Berto747, Fonte: Annunci69

    ... mie cosce fino in terra.
    
    Alma intanto aveva finito di farsi scopare dal suo alano, e mi sembrava soddisfatta.
    
    MI guardo allo specchio e l’immagine che vedo riflessa è il ritratto della troia più putrida e schifosa in assoluto.
    
    Posso tornare in camera. Faccio visibilmente fatica a camminare.
    
    Ero sfinito e con il culetto dolorante. Fatta la doccia, mi sdraiai nudo sul letto a pancia in giù e mi assopii.
    
    Non so quanto tempo passò ma fui svegliato da Alma, che entrò nella mia stanza, accendendo la luce del comodino.
    
    La guardai assonnato e stupito.
    
    “Ho pensato che questa potrebbe farti comodo… Resta così, che te la metto.” Ed aprì una boccetta di crema. Ne prese un po’ con le dite e cominciò a spalmarmela sul mio buchetto sfondato.
    
    Le sue dita percorrevano il solco tra le natiche, indugiando attorno e dentro il mio ano, per poi passare al perineo e al mio scroto, premendo per stimolare dall’esterno la prostata.
    
    Nonostante la stanchezza, il mio pene si inturgidì per il lavoro delle mani della padrona di casa.
    
    “Bene… Ora voltati.” Disse con tono fermo.
    
    Mi misi supino e lei fissò il mio cazzo.
    
    “Hai proprio un bel uccello…” Disse, prendendolo con una mano, e cominciò a segarlo delicatamente su e giù.
    
    Finalmente, quando raggiunsi l’erezione completa, si sedette accanto a me e, dopo aver avvicinato il suo viso al mio glande, prese a succhiarmelo vigorosamente e con gusto.
    
    Sembrava una idrovora: il suo risucchio era davvero potente e ...
    ... violento e mi faceva quasi male.
    
    Mi contorcevo tra il piacere e una strana sensazione di fastidio finché non smise.
    
    Mi spinse a sdraiarmi e messasi a cavalcioni sul mio viso, mi schiaffò la sua fica in bocca.
    
    Sapevo già cosa fare: tirai fuori la lingua e leccai la sua vagina già fracida.
    
    Lei afferrò con le mani i miei capelli e si mise a muovere freneticamente il bacino avanti e indietro per sentire ancora meglio le mie leccate.
    
    “Bravo porcellino! Fa’ sentire alla mamma la lingua! Leccami stronzo!” Cominciò ad urlarmi.
    
    Mi colava in bocca copioso i suoi umori e mi mancava il respiro, soffocato dalle quelle grandi labbra slabbrate.
    
    Fortunatamente raggiunse presto l’orgasmo e scivolò col bacino sul mio corpo fino ad arrivare al mio cazzo.
    
    “Vuoi entrare dentro di me, vero? Vuoi scopare la mamma, eh? Porco! Dimmi che mi vuoi scopare!”
    
    “Sì… Voglio scoparti…” Dissi.
    
    “E come vorresti fare?” Mi chiese mentre cominciava a strusciarsi sul mio pene sempre più duro.
    
    “Voglio mettertelo dentro…”
    
    “Pregami. Pregami di darti la mia fica.”
    
    “Ti prego, padrona. Ti prego: dammi la tua fica.”
    
    Ridendo, prese il mio cazzo in mano e lo guidò dentro di sé.
    
    Si erse su di me e si mise a cavalcarmi.
    
    Io pieno della visione del suo corpo vecchio ma non brutto che si muoveva, stritolandomi il cazzo con la sua fica, le afferrai le tette, che ballonzolavano su e giù.
    
    “Bravo il mio piccolo porco! Chiavami! Mettici più forza, frocetto!” Più mi insultava e più mi ...
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