1. Il padrone 3pt.


    Data: 15/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Berto747, Fonte: Annunci69

    Finalmente tornò il mio padrone e ripresi a farmi scopare da lui più o meno tutti i giorni, alternando le visite a Francesco e a sua moglie.
    
    Una mattina il mio dirimpettaio mi disse che avevamo avuto un invito a casa di suoi amici e che saremmo dovuti stare là almeno una notte.
    
    Mi organizzai e non vedevo l’ora che mi desse il via.
    
    Arrivò il giorno della partenza. Il mio padrone mi fece vestire da ragazza o, meglio, da troietta. Avevo due stivali bianchi col tacco alto, calze a rete rosa, mutandine di pizzo e minigonna cortissima azzurra, un top smanicato rosa e una parrucca nera con due bei codini. Depilato a dovere e truccato, sembravo davvero una ragazza.
    
    Il viaggio non durò tanto. Dopo un’oretta di statale sugli Appennini, arrivammo in una villa enorme e isolata.
    
    Dopo aver suonato il campanello, essere entrati nel giardino e parcheggiata l’auto davanti al portone di casa, entrammo.
    
    Ci accolse Carlo, l’amico del mio padrone. Era un uomo di 60 penso, pelato, dal viso completamente glabro, fisico tonico, si vedeva che lo teneva allenato sicuramente in palestra. Salutò il mio signore con una calorosa stretta di mano ed un bacio sulla guancia poi si rivolse a me: “Tu devi essere la nostra sorpresa… Claudio – indicò il mio dirimpettaio – ci ha parlato tanto di te… Ma fatti salutare per bene!” Mi abbracciò, stringendomi entrambe le natiche con le mani sotto la minigonna e mi cacciò la sua lingua in bocca. Non opposi ovviamente resistenza.
    
    Ci portò, ...
    ... subito, nelle nostre stanze per farci sistemare, dicendoci di raggiungerlo nel salone al piano di sotto il prima possibile.
    
    Pochi minuti dopo eravamo in uno splendido salotto, arredato con mobili antichi.
    
    Davanti a me seduti su un divano c’erano Carlo e sua moglie Alma, una signora tra i 50 e i 60 anni, con i capelli vaporosi, corti, bianchi, né troppo grassa né troppo magra. Le rughe del volto le dipingevano un’aria di sdegno. Era vestita con un abito nero leggero lungo con uno spacco laterale vertiginoso e aveva un paio di scarpe dal tacco alto rosse. Accanto a loro, in piedi, completamente nudo, con un collare dal quale pendeva una catena argentata, stava un ragazzo di colore, che, seppi più tardi, essere loro figlio adottivo Andrea. Dietro il divano un’ampia vetrata offriva una vista splendida sul giardino, dove sgambettava un magnifico alano enorme.
    
    Claudio salutò con un baciamano Alma e dopo essersi scambiati i convenevoli, fu fatto accomodare su una poltroncina accanto ad Andrea.
    
    La signora fissò il suo sguardo su di me, mettendomi in soggezione mentre suo marito si alzava per posizionarsi alle mie spalle.
    
    “Mmmhmm… E così tu saresti la nostra sorpresa… - Disse lei. Poi rivolgendosi a Carlo – Fa ciò che sai…”
    
    Lui mi prese per i fianchi, mi alzò la minigonna e mi sfilò le mutandine. Poi prese da un tavolino una coda pelosa terminante in un cuneo di metallo argentato.
    
    Me lo porse, ordinandomi di insalivarlo bene con la lingua.
    
    Ubbidii sotto lo sguardo ...
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