Fuga con l'harley
Data: 13/09/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69
... che lo soppesa per un istante, entrambe ridono di gusto, poi Anna ci bacia entrambe,
“vado a letto, con questi discorsi mi avete fatto venire voglia, sveglio Dario e lo metto al lavoro”.
Sparisce dalla porticina che si affaccia nel giardino.
Mi gira ancora la testa, siamo rimaste sole.
Anche gli olandesi se ne sono andati, Margie si alza e mi si viene a sedere a cavalcioni.
Ha uno strano ardore che ancora non le avevo mai visto, mi bacia con passione, mi strizza le tette, sento una mano che mi si infila nei pantaloncini il dito medio e l’anulare che si infilano dentro, sfregano con decisione, per un attimo mi manca il fiato.
Nel sacchetto per il pane, c’era uno strano arnese, un fallo di gomma ricurvo con due protuberanze, e un laccio come quello di un perizoma.
Margie lo ha indossato, infilando una delle due estremità nella sua fica.
Ora sembra un maschio, osservo la sua erezione artificiale, mentre è inginocchiata in mezzo alle mie cosce spalancate, siamo nude sul letto della nostra stanza.
Con una mano si masturba come farebbe un uomo, con l’altra mi sta sfregando il grilletto, dei giri rapidi intorno con le dita tese, poi quando le sembra che sia eccitata a sufficienza, mi sale sopra, mi blocca le braccia all’altezza dei polsi, fissandomi dritta negli occhi.
“avevi voglia di essere scopata, ora ti accontento”.
Con un colpo deciso e preciso, mi entra dentro, cattiva e brutale, come si deve fare con una donna che vuole sentirsi ...
... troia.
Ho male dappertutto.
Le braccia mi fanno male, come i muscoli delle cosce, e gli addominali.
La fica non la sento più, è tutta arrossata, l’ho tenuta a bagno per mezz’ora, prima di fare colazione.
Abbiamo dormito fino a mezzogiorno, dopo che abbiamo scopato come due selvagge fino al sorgere del sole. Margie mi ha fatta venire per un numero di volte di cui ho perso il conto,poi ha voluto che il diabolico strumento di Anna lo indossassi io, le ho reso pan per focaccia.
Ci siamo addormentate sdraiate una sopra l’altra con l’aggeggio ancora infilato dentro, sfinite, stremate,
senza nemmeno più la forza di muovere una mano.
Margie dice di non sentire dolore alcuno, solo alla patata.
Per tenersi allenata va in palestra tre volte alla settimana, mentre io sono una pigrona matricolata,
ho messo in moto muscoli che da mesi non usavo.
Finita la colazione salata, consumata in silenzio sotto al gelsomino, siamo ripartite.
Anna ci ha salutate,
“vedo che avete fatto buon uso del mio regalo”.
Dario un po’ provato ci ha guardate mentre ci allontanavamo,
“tornate a trovarci presto, e fate piano”.
Cerco di muovermi il meno possibile, ad ogni scossone un po’ più forte mi duole tutto il corpo.
Margie ha messo il disco bianco dei Beatles, ha una chiavetta che infila nella porta usb della centralina che controlla gli interfoni.
La stringo, le ho appoggiato il mento su di una spalla, fa caldo, andiamo piano, le tute le abbiamo strizzate dentro alle ...