La Vacca di Sandra
Data: 10/09/2019,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Trans
Autore: sandratransgender, Fonte: xHamster
... anche dell’eccitazione, sono tentata di fermarmi ma il rischio è eccessivo. Mi viene una idea stupida ma valida, alzo entrambe le mani e mostro le dieci dita, poi un’altra volta ancora, sempre camminando verso la mia macchina. Sento un mormorio di delusione. “Duecento? Ma credi di avere la figa di oro? Ma vai affanculo, come te ne troviamo quante ne vogliamo… andiamo via ragazzi, questa ci sta prendendo per il culo”.
Il motore di riavvia e la macchina si allontana. Sono salva, ma sudata e a mille. Il cuore sta per scoppiare e ho bisogno di sedermi e rilassarmi.
Mi rifugio con grande sollievo nella mia macchina, abbasso il sedile e mi sdraio. La testa mi gira, devo respirare a fondo, per qualche minuto. Il cazzettino sta spingendo intanto come non mai contro il leggero tessuto degli slip, e le palle mi fanno male all’interno dell’inguine. Sono gonfie al massimo, le sento ai lati del mio membro come due protuberanze, due uova in attesa di essere fecondate da qualche fallo pronto a violare la mia verginità e a scaricare il suo sperma bollente all’interno delle mie viscere. Sono sdraiata e non ce la faccio più, mi tocco freneticamente, mi passo le mani sotto il reggiseno e pizzico i capezzoli fino a farmi male, con le unghie, le passo sui fianchi, afferro il cazzettino, e comincio a menarlo, su e giù, su e giù, quasi con violenza. Il corpo si inarca ad ogni colpo, segue il movimento di un coito immaginario. Oramai sono al massimo dell’eccitazione, ancora un colpo e ...
... sicuramente sborrerei tutto lo sperma bollente racchiuso nei miei coglioni .
Mi decido, non riesco più a trattenermi,decido che è giunta l’ora, sia quello che sia ma devo andare fino in fondo. Il culo sta contraendosi ritmicamente, incontrollato, implorando di essere violato fino in fondo, penetrato, sfondato. Tiro su il sedile,sempre con la mano sul cazzettino, lo scroto tesissimo mi ha spinto le palle all’interno dell’inguine e guardo fuori. Ho deciso. Esco e comincio a camminare lungo il viale.
Mi guardo intorno un attimo e quindi lentamente mi sfilo il vestito, da sopra le spalle e quindi lo ripongo a terra. Ora sono nuda, indosso solo le calze e gli slip. Mi metto in mostra quindi con decisione mi sfilo anche l’ultima sottile barriera che mi separa dall’esposizione totale, dalla massima offerta del mio corpo, e mi levo gli slip. Mi passo le mani sui fianchi e sul cazzo, ritto e come una passeggiatrice mi allontano sculettando, cercando di mettere bene in mostra la mia merce ad immaginari clienti. Sono eccitatissima e orgogliosa di mostrare tutto il mio corpo,senza vergogna, anzi, aspettandomi dei riscontri da parte di eventuali automobilisti di passaggio, che ovviamente non ci sono. Il fresco della sera mi avvolge completamente, la leggera brezza mi accarezza i testicoli, il pene, i fianchi, tutto il mio corpo esposto e ignudo. Sono infoiata al massimo, sono pronta a concedermi a chiunque si presenti, ma il dono del mio corpo lo ho dedicato all’ignoto camionista che si ...