La Vacca di Sandra
Data: 10/09/2019,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Trans
Autore: sandratransgender, Fonte: xHamster
... accinge al suo solitario e triste viaggio notturno, come qualcosa a cui può andare con a sua memoria quando si sente voglioso di sesso.
Qualche istante dopo ecco che due luci si accendono sul piazzale della ditta di trasporti. Un altro camion è in partenza. Qualche minuto poi il rombo del motore sale lentamente e il mezzo si mette in moto. Dalla sagoma vedo che si tratta di un camion e rimorchio, una cosa enorme e lunghissima. Il camion si avvicina al cancello ed esce. Ancora qualche istante e arriverà all’incrocio con il viale dove a qualche decina di metri sono parcheggiata, e mi passerà proprio di fianco.
Mentre si arresta per poi imboccare il viale mi piazzo davanti alla macchina. Ho perso ogni remora, sono in affanno, il cuore è a mille, non capisco niente.
Non voglio che ci siano equivoci o malintesi. Sono nuda, reggiseno, corsetto, calze di nailon e stivaletti con il tacco alto e niente altro. Sono ben illuminata, non può non vedermi, penso, mentre il mezzo imbocca il viale e i fari per un attimo saettano scandagliando tutta la strada e immancabilmente anche me. Sono ancora vulnerabile alla sua merce, ma non mi basta. Allora mi inginocchio sul ciglio della strada, con il culo rivolto verso la carreggiata e mi sdraio alla pecorina. Tengo il culo il più alto possibile, la schiena inarcata e le gambe aperte, mentre mi appoggio con le tette sulle mani e sull’asfalto. La faccia è rivolta verso il basso, non voglio che mi si riconosca.
Ecco, mi sono offerta al ...
... mio penetratore, al mio padrone nel modo più aperto e più osceno che si possa immaginare, senza remore. Non ho posto condizioni o vincoli, ho solo detto a gesti le seguenti parole “Sono tutta per te, senza limiti, prendimi come vuoi, sfondami e penetrami fino nel fondo del mio utero, sbattimi, ma non chiedermi niente, poiché non vi sarà alcuna risposta da parte mia. Ti offro tutto il mio corpo. Fammi godere, fammi mugolare come una vacca impalata da un grosso cazzo nodoso.”
Il camion si avvicina e improvvisamente il rombo, che fino ad un minuto fa era in salita, scende, rallenta. Sento il mezzo che si avvicina e molto lentamente mi passa, e tremo al pensiero di aver fallito, di essermi umiliata ed esposta per niente. Poi, con uno stridore dei freni, si arresta di colpo, lasciandomi tra la motrice ed il rimorchio, chiudendo ogni accesso ad altri e ribadendo il suo possesso di questo tratto di territorio, protetto dal suo mezzo, come a ribadire che questa preda è ormai stata assegnata. Il motore gira al minimo, regolare e possente, sento la porta che si apre, la mia faccia è sempre rivolta verso il suolo, non posso vedere niente. I passi, pesanti e decisi, si fanno più forti.
L’autista si sta avvicinando, ora lo sento dietro di me, ansimo pesantemente.
Sento un sottile rivolo di presborra colare lentamente ma continuamente dal cazzettino. Muoio dalla voglia di masturbarmi, ma le mie mani ora mi cingono le chiappe, cercando di allargarle, ulteriore ed esplicito invito ...