Crescere insieme
Data: 05/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... che non c’era stato mai niente tra noi due; finiva per maledire lui, mio marito e soprattutto me che ‘sprecavo tanto ben di dio’.
In cambio, era prodiga di consigli e di suggerimenti sull’abbigliamento, sul portamento, insomma mi insegnava ad avere la classe di cui lei era largamente dotata; il rapporto aperto con suo marito, che partecipava a tutte le sue perversioni con la convinzione del grande innamorato, me la faceva in parte invidiare; ma dentro di me cresceva soprattutto la passione per Giancarlo, che lei mi invidiava moltissimo; e mi resi conto presto di camminare sul filo di un rasoio.
Samantha, invece, era un’amica preziosa; espertissima di questioni bancarie, tendeva a ‘nascondersi’ perché in adorazione del marito di cui condivideva la passione per le situazioni ‘al limite’ con le quali riempivano i fine settimana; esperta di passaggi, movimenti e burocrazia, mi suggerì presto i meccanismi e i personaggi per dare una svolta all’attività; in pochi mesi, fui in grado di organizzare il gioco detto nell’ambiente ‘delle scatole cinesi’ col quale riuscivo a fare sparire denaro in conti esteri segreti.
Con la complicità di alcuni cassieri, riuscii a mettere in piedi un meccanismo, assolutamente legale, col quale potevo costituire in banche off shore capitali per clienti ricchi vogliosi di assicurarsi una ‘via di fuga’ in caso di emergenza; una certa percentuale dei beni finiva in un mio conto segreto, di cui mio marito non sapeva niente; per lui, in fondo, ...
... l’ideale era che guadagnassi abbastanza da consentirgli di fare la vita che voleva senza preoccuparsi di limiti di spesa.
In cambio, mi proponeva settimanalmente l’accoppiamento ‘sindacale’ al quale presto rinunciai perché non provavo niente ed accampai emicranie per stargli lontano; dall’altro lato, il desiderio mi urgeva impellente e dovevo fare sforzi per non essere io a dichiararmi con Giancarlo; il solo fatto di sapere che, al di là di una porta, il mio ufficio si apriva sulla sua camera da letto era ogni giorno fonte di sogni ad occhi aperti di cui non riuscivo a focalizzare i termini.
Una sera che avevamo chiuso ambedue un lavoro importante e produttivo, ci trovammo assai vicini ad esultare di gioia; istintivamente lo abbracciai, mi prese per la vita, mi strinse e mi baciò; Maria Goretti in me si ribellò e fui tentata di respingerlo; ma Immacolata (ormai non più) si sentì ardere di voglia, si strinse a lui e sentì la sua mascolinità premere contro il ventre; per la prima volta in vita mia, mi strofinai contro un sesso finché mi sentii bagnare.
Quasi contemporaneamente sentii che lui si illanguidiva tra le mie braccia e mi baciava lentamente, dolcemente, su tutto il viso, palpandomi il seno e le natiche; gli imposi di fermarsi, per favore, di non superare il fosso che ci avrebbe portato a fare l’irreparabile; si fermò e mi avvertì che doveva andare in bagno e cambiarsi.
“Hai eiaculato nello slip?”
Gli chiesi timorosa.
“Si. A te non è successo niente?”
“Ho ...