Crescere insieme
Data: 05/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... passare con la nuova ragioniera; con un breve calcolo, realizzai che con dieci persone avrei guadagnato in qualche ora, lo stipendio di Mauro.
Mio marito, sopraggiunto, dopo i saluti e i convenevoli, fu messo al corrente dell’ipotesi; istintivamente, scattò in un rifiuto categorico; con mia sorpresa, saltò su una delle sue colleghe, Ada, quella che nelle mie scarne informazioni era la più libertina; gliene disse di tutti i colori, da troglodita ad imbecille che gettava alle ortiche il miglioramento della famiglia; giurò sulla correttezza di Giancarlo, che conosceva bene; alla fine Mauro si convinse ed abbassò la cresta.
Passai il pomeriggio con lui, nel suo ufficio, a sbrigare pratiche fiscali con i commercianti di tutto il quartiere; non sapevo se essere più emozionata di viverlo così a lungo, così da vicino, per tanto tempo, o se invece gioire soprattutto per le banconote che ciascuno degli ‘assistiti’ mi lasciava al termine di ogni operazione; quando Giancarlo mi disse che prima di uscire doveva parlarmi in privato, mi misi istintivamente sulle difensive perché temevo accennasse all’amore che cominciava a nascere.
Si limitò invece a suggerirmi di rendere stabile la struttura; anche lui se ne era avvantaggiato perché i negozianti che erano venuti per la pratica delle tasse gli avevano poi affidato incarichi legali; andava bene per tutti e due; respirai di sollievo; ma lui aveva capito bene la situazione, dopo lo scatto di mio marito; mi suggerì di non depositare ...
... sul conto comune tutto l’incasso, ma di crearmi un conto al quale attingere in caso di necessità; non mi era tutto chiaro, ma avvertii che mi suggeriva tanta prudenza.
In pochi mesi, il mio giro di affari crebbe a dismisura, grazie al mio impegno assiduo; al passaparola che celebrava le mie qualità; al sostegno di Giancarlo che non solo mise a mia disposizione i locali e le attrezzature, ma ne adeguò molte alle mie esigenze; ed infine anche grazie anche alle indicazioni delle colleghe di mio marito, che furono le vere autrici della mia trasformazione, da che rappresentavo un vero ostacolo alle loro abitudini libertine con Mauro.
La più feroce, all’inizio, era stata Ada, per la quale ero ‘Maria Goretti’, una sorta di vergine sprecata; decisamente desiderosa di coinvolgere nei suoi giochi sessuali preferiti Giancarlo, non mi rimproverava tanto la cieca fedeltà a mio marito, che lei riteneva indegno di tanta dedizione, visto che si dava tanto da fare ogni giorno con una donna diversa e che partecipava ai loro ‘giochi trasgressivi’ con un’impiegata del loro ufficio, concedendomi la rituale ‘copula del sabato sera’.
Quello che non mi perdonava e che considerava quasi sacrilegio era vedermi innamorata cotta di Giancarlo, di osservare che lui stravedeva per me e sapere per certo che, in lunghe giornate trascorse gomito a gomito, mai avessi provato a sedurlo né gli avessi dato spazio per fare una qualsiasi avance; poiché era in una certa confidenza con lui, sapeva per certo ...