Crescere insieme
Data: 05/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... in Legge.
Era l’idolo di tutti, naturalmente; bello, ricco di fascino, dai modi garbati, tutte noi ragazze sbavavamo per lui che passava tra di noi col distacco della superiorità culturale ma senza boria; il ricordo più vivo di lui rimase per me la volta che mi volle offrire un gelato; quando pagò per me, mi sentii scombussolare; credo di essere arrossita fino alla radice dei capelli; Mauro, quando glielo fecero notare, fece spallucce; lui si era proclamato mio promesso sposo e questo valeva per tutti.
Non era uomo di gran garbo, il mio coniuge predestinato; svogliato a scuola, concluse gli studi insieme a me, benché avesse due anni di più, perché due volte fu costretto a ripetere l’anno; dopo il diploma, non mosse un dito per cercarsi un lavoro e si dedicò al suo sport preferito, correre in moto fino in città in cerca di nuove ragazze; questo lato della sua personalità mi metteva in difficoltà ma tutti concordavano nel ritenere che gli sarebbe passata col matrimonio.
Per un puro caso si trovò al centro di una congiuntura favorevole; il parlamentare che rappresentava il territorio, in uno di quei giochini che al tempo si facevano in politica, era riuscito ad ottenere dalla più importante banca della zona la garanzia di assunzione per alcuni giovani nelle diverse agenzie sparse in Italia; a Mauro fu offerta l’ultima sede disponibile, in un quartiere semiperiferico della metropoli del Nord; accettare fu doveroso ed immediato.
Il corollario automatico fu che mi ...
... sposasse al più presto, per rispettare convenzioni ed abitudini radicate; era il mio promesso sposo, doveva emigrare al nord, lo doveva fare con la moglie; in tempi rapidi, le nozze furono concordate e mi trovai davanti all’altare, col velo bianco, a promettere eterna fedeltà ad un ragazzino che ancora non sembrava avere coscienza delle responsabilità che con quel gesto andava ad assumere; io speravo in una vita nuova, totalmente.
Le mie speranze si rivelarono presto illusorie; Mauro non aveva nessuna intenzione di cambiare le sue abitudini; anzi, l’ambiente e il clima profondamente diversi che trovammo nella metropoli lo spinsero inesorabilmente a radicalizzare la sua condotta per lo meno discutibile; facendo leva anche sul fatto di essere un bambinone che suscitava tenerezza e sul fascino del giovane meridionale belloccio, scuro di pelle e di pelo, un po’ ‘saracino’, ebbe modo di dare sfogo alla sua natura lussuriosa
A me riservò il ruolo atavico della donna al focolare; quasi non mi consentiva di uscire di casa, imponendomi di lesinare sullo stipendio non altissimo per far quadrare il bilancio; mi lasciava spesso sola la sera per andare con i suoi amorazzi e mi possedeva svogliatamente il sabato sera, quasi adempiendo ad un dovere fastidioso; di contro, trovava in me la classica bambola di gomma con l’aggravante della moglie meridionale nel senso più deteriore del termine, supina e inerte.
Nei primi tre mesi di vita nella metropoli, non conobbi mai un orgasmo né il ...