I sogni di Enza
Data: 03/09/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Handrea, Fonte: EroticiRacconti
... addietro mi aveva spinto a fare domande particolari, dalle quali avevo appreso molto sulla natura di quell'uomo e sulle particolarità anatomiche di cui era fornito.
Angela mi aveva raccontato di come, un giorno, lui si era eccitato mentre, parlando con lei, distoglieva gli occhi dalle sue gambe accavallate solo per portarli alle sue grandi tette, con un gonfiore sempre più evidente tra le gambe che la mia collega non aveva potuto ignorare.
Anch'io ero velatamente consapevole di quel che aveva in dotazione come uomo, ma averne conferma da parte di un'altra donna aveva accentuato la mia curiosità e la mia fantasia. In più di una occasione, poi, aveva alluso alla sua abilità amatoriale con me, cosa che mi aveva turbato non poco perché lo ritenevo un discorso disdicevole, non da fare alla presenza di una signora così educata come mi ritenevo di essere.
Ho sempre odiato il sentirmi in imbarazzo, a disagio con qualcuno per qualcosa di fatto o detto: mi chiudo a riccio, divento sarcastica, sparo a zero. E più Renato mi metteva in soggezione, più lo attaccavo decisa a rintuzzare le sue pretese e, soprattutto, smontare le sue attese.
Però, nonostante tutto quello che mi combinava (e che io combinavo a lui), mi sentivo morbosamente attratta al punto da incoraggiarlo, tacitamente, a scrivermi pensieri tra i comico e l'osceno nella mia casella di posta elettronica di lavoro, laddove sapevo che mio marito non sarebbe mai potuto entrare.
E mentre formulavo questi pensieri, ...
... ricordai uno scambio di mail tra noi due, con lui che candidamente mi confessava di aver appena "marinato l'ufficio" per andare a scopare con un'altra donna; e io che m'incazzavo con lui troncando le comunicazioni per giorni, con una reazione molto più grande del dovuto trattandosi, infatti, solo di un collega e non di un amante di cui essere gelosa.
Mentre ricordavo questo episodio fui di nuovo presa dall'eccitazione, e ripresi ad accarezzarmi il sesso con carezze lente mentre mi sforzavo per ricordare altre cose di me e di lui.
Come quando un giorno mi chiese se indossassi il perizoma sotto la gonna bianca che avevo messo, e io m'ero incavolata invitandolo a farsi i fatti suoi con maggior classe, mentre in realtà lo portavo davvero ma non pensavo che altri se ne potessero accorgere.
Ah, ma lui sì, lui e quella vista a raggi X che possiede.
Ripresi a toccarmi mentre ricordavo la volta che ci siamo scambiati gli auguri per Natale, il suo tenermi stretta un po’ di più con i seni schiacciati sul suo petto, il gonfiore del pene che fuggevolmente sentivo a contatto con la mia pancia. E poi quando, a una riunione, mentre eravamo seduti insieme, mi aveva poggiato una mano sul fianco, ed io ero quasi schizzata come colpita da una scossa elettrica. O, ancora, quella volta che mi aveva telefonato per farmi sapere che mi pensava mentre ritornava a casa, con me che avevo ironizzato sui suoi modi da camionista mentre, intimamente e senza volerlo ammettere apertamente nemmeno ...