1. L’intreccio – Capitolo 29 – La prima volta con Miriana


    Data: 02/09/2019, Categorie: Etero Autore: Maturo61, Fonte: RaccontiMilu

    ... lingua e iniziò a rotearla intorno. Imboccò il membro in bocca e proseguì con un lento pompino. Sentivo succhiare dapprima con delicatezza poi sempre più avidamente. Mi sembrava di scoppiare da un momento all’altro, ogni tanto lo toglieva dalla bocca e leccava il cazzo per tutta la sua lunghezza, tenendolo in mano e segandolo. La sua lingua si dedicava alle palle per poi prenderle in bocca e succhiarle piano per non far male. Riprese poi il membro in bocca per infilarselo fino in fondo, fino in gola. Alternava questi giochi più volte e il membro prendeva sempre più fulgore. Era giunto il momento di farla mia. La scostai e le feci capire di venirmi sopra. Volevo che lei scopasse me. Prese il cazzo con una mano e lo imboccò fra le grandi labbra, poi piano piano lo fece sparire all’interno della sua fica. Si fermò un attimo e poi, prima lentamente e poi più velocemente si impalava. Sentivo i muscoli della fica contrarsi, era una sensazione fantastica come se mi facesse un pompino con la fica. Raggiunse un’ulteriore orgasmo poi sfossata si adagiò su di me. Si riprese immediatamente e sollevò nuovamente il busto. Ne voleva ancora perché proseguiva il suo movimento oscillatorio sul mio uccello e non aveva nessuna intenzione di smettere. Sempre con il cazzo dentro la fica la feci sdraiare e continuai la penetrazione lenta fino in fondo. Alzai il ritmo della scopata, lei gemeva e mugolava le sue mani erano cinte dietro la mia schiena, con i talloni appoggiati ai glutei assecondava ...
    ... i miei movimenti. Ero al limite, se ne accorse e serrò ancora di più le gambe. Desiderava che le venissi dentro, mi sussurrò la volontà di venire insieme e così fu. Lei raggiunse l’orgasmo proprio nel momento stesso che le scaricavo il mio seme nell’utero. Rallentai il movimento tenendo sempre il mio pisello dentro di lei, poi lo estrassi gli umori mischiati fuoriuscivano dalla sua fica. Andai con la lingua a raccogliere quel misto di umori e glielo porsi nella bocca, ne gustava, compiaciuta, il contenuto.
    
    Avevamo la necessità di riprenderci ci sdraiammo vicini io sul fianco destro, lei su quello sinistro. Con una mano le accarezzavo i capelli e la baciavo ricambiato. Queste coccole dopo un amplesso così intenso erano il classico toccasana. Entrambi avremmo voluto che il tempo si fermasse. Passò circa un’oretta in cui questi gesti venivano apprezzati da entrambi. Poi l’ardore prese il sopravvento i baci si facevano più intensi. Si sollevò e riprese a dare vigore al mio cazzo con un altro favoloso pompino fino a quando non raggiunse la consistenza massima. Fu allora che si girò facendomi vedere i suoi due buchini. Voleva essere presa da dietro. Le leccai la fica per inumidirla mi posizionai dietro di lei e spinsi il mio membro nuovamente nella sua fica. La afferrai per i fianchi e misi i pollici nei suoi due buchi di Venere. In quella posizione la stavo dominando ed era quello che lei desiderava. La scopai con una vigoria mai provata prima, sentivo il mio inguine sbattere ...