L'approdo di un matrimonio felice - 3/6 - il tradimento
Data: 31/08/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: jakibono, Fonte: Annunci69
... all’inizio non voleva assolutamente perché diceva che le faceva schifo e che non l’aveva mai fatto. Ma poi l’ho convinta. Le ho fatto anche assaggiare la sborra in bocca. Mi ha detto che le è piaciuto tantissimo, come non le era mai successo. Baciala se puoi, sentirai il mio odore. Visto che mi hai stressato, domani ti mando una mail particolareggiata della serata. Sei entrato nel club dei cornuti, Alberto, sei contento vero? Immagino le seghe che ti sei fatto. Ora la strada è tutta in discesa, vedrai. Un abbraccio”. Ebbi un tuffo al cuore.
Lei rientrò subito dopo, sapeva di trovarmi ancora lì. “Eccomi amore. Sei ancora in piedi? I ragazzi sono a letto?” “Si, ti stavo aspettando”. Le andai incontro. Si era risistemata alla meglio ma io che sapevo notai i particolari. Aveva i capelli scomposti, il rossetto non c’era più ed il tubino era macchiato di sborra ripulita velocemente. Mi eccitai a quella vista. Feci finta di nulla. “E’ andato tutto bene con le tue amiche? “Si, sono veramente simpatiche”. Poi volli infierire “Amore sono rimasto da solo stasera e ti ho pensata tantissimo. Mi sei mancata. Ti amo tanto. E tu?” Lei abbassò lo sguardo, a quelle parole dirette ed inaspettate. Non rispose. La strinsi, ma si ritrasse. “Dai Alberto, non fare così” “Ti ho detto che mi sei mancata Alice”. Cercai i suoi occhi e la sua bocca. Fu obbligata a darmi la lingua. La baciai lungamente, sentii un gusto amaro e glielo feci notare. Sapevo che era il sapore del cazzo e della sborra di ...
... Omar. “Abbiamo bevuto un po’ a cena. Andiamo a letto tesoro dai. Lo sai bene che anche io ti amo” mi balbettò. Lessi nei suoi occhi le corna che mi aveva appena fatto. Lei non riuscì a dormire quella notte, dicendomi che non stava bene. Il giorno dopo mi arrivò la mail di Omar. E’ vero. Lo avevo letteralmente stressato. Volevo un racconto fatto con tutti i dettagli, me lo doveva.
Ci siamo incontrati in centro e abbiamo fatto una passeggiata prendendo un aperitivo. Poi con la mia macchina aziendale l’ho portata sui Navigli dove abbiamo fatto un’apericena. Lei era un po’ nervosa perché aveva paura di incontrare qualcuno che la riconoscesse anche se mi ha detto che i vostri amici non frequentano più quei posti. C’era molta gente in giro, per cui decidemmo per un posto defilato dove siamo rimasti fino a dopo le dieci. Mi diceva che stavamo sbagliando a vederci così di nascosto, lei soprattutto nei tuoi confronti, che peraltro ti conoscevo, ma anche io nei confronti di mia moglie. Mi diceva di essere molto combattuta. Io le facevo tanti compimenti e apprezzamenti per farla stare tranquilla, lei arrossiva e sembrava gradire. Con tua moglie si parla divinamente. E' molto intelligente ed è una professional sul lavoro. Chapeau. Eravamo eccitati.
Alla fine le ho chiesto se le andava di venire a casa mia a bere qualcosa. “No, Omar. Mi spiace. Non mi sembra proprio il caso e poi ho detto ad Alberto che sarei tornata presto a casa. Quello sicuramente mi sta aspettando”. Non era un no ...