1. Le due taccheggiatrici – Capitolo 2 – “Targhetta”


    Data: 31/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... tendenti al verde, in una divisa che portava una targhetta che portava il cognome “Borio”, il capo della sicurezza del centro commerciale lasciò cadere il rossetto che stava guardando nel sacchetto che raccoglieva i trucchi trafugati. Portò le mani dietro alla schiena, posando il suo sguardo prima su Francesca e poi su Marianna. Quest’ultima, alzando gli occhi per un istante dal pavimento, lanciò un’occhiata all’uomo, pensando per l’ennesima volta che, in un’occasione diversa, non avrebbe avuto remore a sedurlo e portarlo a letto.
    
    – Mi deludete davvero, ragazze. – disse l’uomo, parlando per la prima volta, con voce profonda ed autoritaria. – Finire nei guai per un centinaio di euro di ombretti e rossetti dozzinali. Ora sarò costretto a chiamare la Polizia e consegnarvi a loro.
    
    Afferrò la cornetta del telefono tenendolo accanto alla propria testa, ma non compose il numero di telefono. Dopo qualche secondo, ed un’attenta contemplazione del decolleté di Francesca che non sfuggì a Marianna, sembrò incalzarle: – Non avete nulla da dire?
    
    Francesca lo guardò per un attimo in viso, il suo contrito nella vergogna, e poi tornò a fissare le piastrelle. Lentamente le mani si alzarono e sbottonarono un altro bottone della camicetta, mostrando finalmente il centro del reggiseno nero. L’attenzione di Borio sembrò concentrarsi ulteriormente sulla parte scoperta del petto della ragazza. – Vorrei… vorrei chiederle se è possibile risolvere la cosa in… sede privata. – disse, con un ...
    ... filo di voce.
    
    – “Sede privata”? – domandò Borio, rimettendo la cornetta nella sua sede del telefono, capendo però perfettamente cosa intendesse la ragazza. Girò attorno alla scrivania, ponendosi davanti a Francesca, le gambe leggermente aperte, lo sguardo rapace.
    
    Sempre senza alzare lo sguardo, Francesca si sbottonò completamente la camicetta, lasciandola cadere per terra, a cui fece compagnia pochi istanti dopo anche il reggiseno. Sotto la contemplazione del seno da parte di Borio, Francesca scivolò dalla sedia, inginocchiandosi davanti all’uomo. Per un attimo i suoi occhi si alzarono incrociando quelli, famelici, dell’uomo, poi si concentrò con gesti malfermi sulla patta dei pantaloni del capo della sicurezza, aprendo il bottone e abbassando la zip.
    
    Borio sogghignò mentre la ragazza abbassava i pantaloni e si trovava davanti le sue mutande deformate dal suo desiderio, fermandosi, come colta da un ripensamento.
    
    – Non farmi prendere il telefono. – ringhiò l’uomo, non apprezzando il tempo che Francesca stava prendendo nel suo tentennamento.
    
    Ed il tentennamento terminò subito, quando Francesca afferrò per l’elastico le mutande e le calò. Il cazzo dell’uomo si alzò come una molla davanti al viso della ragazza. Marianna lo fissò di sottecchi, contemplandolo mentre si gonfiava e la cappella spuntava in parte dalla pelle.
    
    – Succhia bene, puttana. – consigliò Borio, a metà tra un ringhio ed una minaccia non detta ma facilmente immaginabile.
    
    Francesca lo prese con ...
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