1. Le due taccheggiatrici – Capitolo 2 – “Targhetta”


    Data: 31/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    Il sole era alto in cielo quando il pullman si fermò davanti alla fermata nei pressi del parcheggio del supermercato, dopo un viaggio di mezz’ora dalla stazione dei treni di Verona. Marianna non ce la faceva più a stare seduta, anche considerando il tempo passato sul treno: smaniava dalla voglia di scendere, ma non poteva certo mettersi a litigare e spintonare le vecchie che già duecento metri prima si erano alzate in piedi e avevano cominciato a mettersi in fila nel corridoio del mezzo pubblico.
    
    – Ci pensi a quando saremo così vecchie? – domandò Francesca sottovoce, afferrando il poggiatesta del sedile davanti al suo: anche lei sembrava incapace di aspettare che tutta la gente finisse di fluire attraverso le porte del mezzo.
    
    – Difatti ho intenzione di godermi la mia età il più possibile. – rispose Marianna, chiedendosi se tutta quella gente non si pentisse di non aver fatto qualcosa in gioventù, magari accettare un lavoro che gli era stato proposto da qualcuno e sconsigliato da qualcun altro, la possibilità di andare a letto con una persona di cui erano innamorati ma non gli è stato possibile, di viaggiare o andare a vivere in un altro luogo.
    
    I passeggeri impiegarono diversi minuti prima di defluire dall’autobus, con Marianna e Francesca che chiudevano la fila. Un attimo prima di varcare le porte, le due s’informarono dall’autista a che ore sarebbe nuovamente passato; una volta assicuratesi di avere il tempo di fare quello che avevano programmato, scesero sul ...
    ... marciapiede.
    
    Le varie anziane avevano già cominciato ad attraversare il gigantesco parcheggio colmo di automobili, molte trascinandosi tergo quel trolley che si usa per fare la spesa, in tessuto con motivi scozzesi ed un paio di rotelle. Le due amiche le seguirono, non che ci fosse comunque il rischio di perdersi e non trovare il centro commerciale, in quanto era un gigantesco monolite al centro del parcheggio, completamente coperto da vetri.
    
    – Cazzo, – esclamò Federica, – questo sì che è grande!
    
    – Sì, per grande è grande, – convenne Marianna, studiando come il panorama alle loro spalle si specchiava sui vetri che coprivano la struttura, poi abbassò lo sguardo sull’amica, – ma ho il presentimento che non ci andrà tanto bene. L’ultima volta ce la siamo cavata con il rotto della cuffia, ma lì abbiamo avuto a che fare con una sola guardia, e ci ha lasciate andare con poco.
    
    – Già. – commentò Francesca con un sospiro di delusione. – A momenti chiamava i carabinieri. Una guardia vecchia e rompiscatole. Speriamo in bene, questa volta.
    
    Ma non fecero fatica a rendersi conto che il problema del fine settimana era che il megastore sarebbe stato pieno già quando si avvicinarono all’edificio: decine di famiglie si muovevano verso o fuori dalle porte automatiche, spesso costrette a fare lo slalom per non investire od essere investite a loro volta dai carrelli della spesa. Poi, come sempre, c’era qualche coglione che incontrava qualche amico che non vedeva da tempo e si fermavano a ...
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