Le due taccheggiatrici – Capitolo 2 – “Targhetta”
Data: 31/08/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... parlare proprio nei luoghi in cui doveva passare la gente, rallentando ulteriormente il traffico di clienti. Dentro, scoprirono una volta che erano riuscite a passare quell’affollamento, la situazione non era migliore: sembrava di essere all’interno di una metropolitana all’ora di punta.
Scivolando negli stretti varchi tra le persone che si erano riunite nella galleria del megastore, riuscirono a raggiungere un bar e a trovare un angolo tranquillo, dove ordinarono un caffè per Federica ed una spremuta per Marianna.
Quando la cameriera si fu allontanata, la mora si spose verso l’amica: – In cinquanta metri qui dentro mi avranno palpata il culo in sei o sette.
– Ehi, troia: non pensare di avere l’esclusiva. – ribattè l’altra, con un sogghigno. – Uno che mi ha messo le mani tra le chiappe avrei preferito le avesse infilate nelle mutandine, davanti, e si fosse dato da fare senza troppo ritegno.
Finirono e pagarono, domandando ad una delle cameriere dove avrebbero potuto trovare un negozio di profumi. Erano, come avevano imparato ormai dalla loro esperienza, i luoghi dove il taccheggio dava i risultati migliori.
La donna, una rossa alta e con un paio di tette che si meritarono una lunga, rancorosa ed eccitata occhiata dalle due ragazze, indicò una direzione della galleria, dove una gran folla si accalcava attorno ad una piccola gelateria.
La profumeria era grande, e c’era poca gente, come volevano loro. La scelta, però, era notevole tra profumi, rossetti, ...
... smalti e via discorrendo, e sembrava non ci fossero telecamera di videosorveglianza in giro.
– Per lo meno, io non ne vedo. – commentò Francesca, dopo aver dato una lunga occhiata agli angoli del locale.
– E le colonnine? – domandò Marianna, indicando le barriere antitaccheggio con un cenno del capo e parlando sottovoce. – Secondo te funzionano?
La mora si limitò ad un verso di insicurezza, lasciando intendere che ci avrebbero pensato al suo tempo. Non era certo la prima volta che si imbattevano in barriere non funzionanti o montate da incompetenti, e avevano dovuto imparare a riconoscerle da quelle che avrebbero fatto scattare un allarme.
Si inoltrarono tra due file di espositori colmi di prodotti di basso prezzo, nulla che le due ragazze non avrebbero fatto fatica a trovare anche nel loro paese, dirette dove sembrava esserci qualcosa di meglio. Si fermarono davanti ad una schiera di rossetti di mille sfumature e dai nomi bizzarri, fingendo di cercarne qualcuno di loro interesse.
Marianna passò con una mano sopra quella sfilza di oggetti dai colori sgargianti, muovendo le dita come se stesse pizzicando le corde di uno strumento musicale. Sebbene potesse sembrare intenta a scegliere un nuovo rossetto, incapace di trattenersi dal provarli tutti, il suo sguardo era interessato a tutto tranne che ai trucchi. Accanto a lei, allo stesso modo Francesca fingeva di osservare degli ombretti, un susseguirsi di neri, viola, rossi e blu, di tanto in tanto prendendone uno e ...