1. Attesa inconsueta


    Data: 31/08/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sinistro, il dito medio della mano sinistra aveva raggiunto l’interno della coscia e sfiorava la sottile striscia di tessuto che racchiudeva la mia pelosissima fica, al momento io non ero ancora bagnata, ma c’ero molto vicino. Alfredo leccava come uno scriteriato la mia coscia, ma non aveva il coraggio di scostare quel piccolo pezzo di stoffa ricamata che lo separava dalla mia fica. Per compensare si dava un gran da fare con il mio culo, ma non poteva raggiungermi per quella via, finché io emisi un leggero rantolo per far credere a Gustavo che invece c’era riuscito. A quel punto Gustavo s’alzò, mi prese la mano e mi fece alzare cogliendo Alfredo di sorpresa. Nel movimento d’alzarmi la mia fica avanzò verso le sue dita e lui ne percepì l’umida morbidezza. Uscimmo rapidamente, quasi correndo dal locale, io mi voltai per fare un cenno di saluto al cowboy, ma non avevo ancora raggiunto i suoi occhi che la grande porta laccata già si stava chiudendo dietro di me. Senza dire una parola raggiungemmo la sua automobile, lui m’aprì lo sportello, mi fece sedere guardandomi così esplicitamente le gambe, richiuse la portiera e ci avviammo:
    
    ‘Dove andiamo?’ – chiesi io.
    
    ‘Al mare’.
    
    ‘Al mare? A mezzanotte?’.
    
    Lui non rispose, mi guardò complice di lato continuando a guardare la strada. Avrei voluto tirargli giù la chiusura lampo dei pantaloni, prenderglielo in bocca, scappellarglielo con la lingua e farglielo diventare duro come mai gli era successo nella vita, perché lo avrei ...
    ... manipolato per bene con dovizia facendolo uscire di senno. Cambiando marcia con il pomello mi sfiorò involontariamente una coscia, io non mi mossi, ma dopo un po’ con la mano sinistra gli presi in mano il dito medio che era appoggiato al cambio, un po’ più in alto rispetto alle altre dita, glielo agguantai in mano come se fosse stato il suo cazzo e mossi la mano avanti e indietro per qualche secondo. Lui ebbe un brivido, perché ero certa che si stesse eccitando:
    
    ‘Lo avresti fatto continuare?’ – disse.
    
    ‘Non lo so. Tu che cosa pensi che avrei fatto?’.
    
    ‘Ma eri su di giri, mi sembra’.
    
    ‘Quindi?’.
    
    ‘Quindi, che cosa?’.
    
    ‘Lo avrei fatto continuare, o no?’.
    
    ‘Non lo so, Cinzia, non lo so davvero. Eri strana, eri così curiosa, non saprei’.
    
    ‘A te, piaceva guardare però, non &egrave vero?’.
    
    ‘Era divertente, sì, tanto’.
    
    ‘Anche eccitante?’.
    
    Rimase un attimo in silenzio e rispose:
    
    ‘No, non direi eccitante, era divertente, ecco tutto. Il costume da cowboy, lui che non ce la faceva più, sì, era spassoso’.
    
    In quell’istante, impietosamente e sfacciatamente gli chiesi:
    
    ‘Allora perché ti era diventato duro, se non era anche eccitante?’.
    
    ‘Che cosa dici, ma sei matta Cinzia?’ – esclamò, girando il viso verso di me.
    
    ‘Duro, sì, duro Gustavo, proprio come adesso. Oppure vuoi negare anche l’evidenza? So riconoscere un cazzo duro, sai, sono ormai maggiorenne’ – gli dissi afferrandoglielo in mano attraverso i pantaloni.
    
    Io rimasi zitta e lui probabilmente ...
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