1. Attesa inconsueta


    Data: 31/08/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... già lo sapevo: chiunque, avrebbe voluto una ragazza come me quella sera, sennonché mi tolsi una scarpa con la scusa che il cinturino era un po’ stretto e cominciai a giocare al gatto e al topo con Alfredo: io gli avvicinavo il piede al torace, lui cercava di prenderlo e dopo scappavo, lui cercava di guardarmi in mezzo alle gambe, io prontamente gli annunciavo:
    
    ‘Le ho le mutandine sai, scemo. E’ inutile che guardi, che credevi. Io non porto quelle robe ridicole da feticista che piacciono a te, io vado sul classico, almeno con le mutandine’.
    
    Ridevamo tutti così per far passare la noia, alla fine mi feci prendere il piede e per sfidarlo glielo avvicinai alla bocca. Lui tenendomi forte il piede con la mano destra per non farselo scappare, improvvisamente cominciò a leccarmelo, cominciando dal rosso della lacca delle unghie, fino ad arrivare al collo. Io finsi di divincolarmi, ma in realtà volevo lasciarlo fare per vedere se Gustavo si sarebbe eccitato. Era una sensazione strana ma piacevole, io guardavo Gustavo e Alfredo alternativamente, mentre gli occhi di Gustavo erano fissi sulla lingua di Alfredo, dal momento che doveva piacergli quello che vedeva, perché Alfredo continuava a leccare voluttuosamente. Adesso stava salendo tenendomi il polpaccio con la destra, lui era seduto un po’ in avanti, mentre io stavo con la schiena molto all’indietro con la gamba destra verso l’alto, raggiunse sennonché il ginocchio e lì indugiò a lungo. Io avevo smesso di ridere e guardavo ...
    ... sempre di più Gustavo, per il fatto che vidi attraverso il tessuto leggero dei suoi pantaloni stretti che si era abbondantemente eccitato, molto bene, eccolo qui, signore insensibile, adesso ti faccio vedere io pensai.
    
    Alfredo nel suo ridicolo vestito sembrava non credere a quello che gli stavo facendo fare, visto che io non reagivo né lo fermavo, giacché diventava più animoso e ardito. Mi teneva la gamba con le due mani, la lingua era ormai sopra il ginocchio e le mani avanzavano cautamente sui lati delle cosce. Io non potevo negare che mi stesse piacendo, non solo sentire quella lingua e quelle mani, ma anche tutta la situazione che si era frattanto creata. Che farà Gustavo? – mi chiedevo io. E che faranno gli altri intorno che cominciavano a guardare la scena? Io continuavo a fissare Gustavo, ogni tanto socchiudevo le palpebre per fargli capire che mi piaceva, dato che i miei occhi gli parlavano dicendogli:
    
    ‘Guarda che io non lo fermerò, qualsiasi cosa farà lo lascerò fare, mi farò anche togliere le mutandine per farmi leccare la fica, davanti a te che non l’hai voluta, davanti a tutti’.
    
    Questa qua era un’insidia nitida, una pura minaccia non detta, io non sapevo che cosa sarebbe realmente successo. Io ero eccitata e al tempo stesso spaventata, tuttavia sapevo che avrei avuto il coraggio d’andare avanti, oltretutto non mi conosceva nessuno in quel posto. La mano destra di Alfredo si era accortamente insinuata sotto l’elastico dello slip e ormai era sopra il mio gluteo ...
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