Un mondo inesplorato - 5. inevitabili conseguenze - Racconti Erotici

Un mondo inesplorato - 5. inevitabili conseguenze

... veniva catturato in quell’ultimo scatto che Marco si stava concedendo.

“Una, tante, che importanza ha? Sei troppo bella in questo stato per non approfittarne. Quasi quasi mi sto pentendo di averti assicurato che non le avrei mandate in giro… No, non preoccuparti, sto scherzando. Piuttosto, lo sai che in quest’ultima foto c’è anche il tuo viso? Cosa faccio, la cancello?”

Laura lo guardò esitando e poi decise di non rispondere. Non poteva autorizzarlo a tenerla, ma la lusingava che lui la volesse conservare.

Marco comprese di avere ricevuto un silenzioso assenso e, pago di quanto inaspettatamente accordatogli, tornò a sedersi sul letto accanto a lei.

“E adesso che farai? Ne parlerai a tuo marito?”

“Spero proprio di riuscirci e, ancora di più, spero che non mi vorrà uccidere o che non vorrà divorziare da me. Non lo so proprio… ti confesso che è l’unica cosa che mi turba e che mi genera ansia. E’ stata una mattina fantastica. Non avevo mai goduto tanto e tante volte, ma se dovesse avere conseguenze negative nel rapporto con Giulio non me lo perdonerei mai”.

“Lo capisco, hai ragione. Ma sei una donna e voi sapete sempre come gestire queste cose. Pensaci bene, sii prudente, procedi con i piedi di piombo e vedrai che tutto andrà bene. Se sei fortunata potrebbe essere una svolta positiva nel vostro rapporto. Per quanto mi riguarda, ti prometto di non dare più segni della mia esistenza, a ...

... meno che …”

“A meno che … cosa?” Chiese Laura preoccupata e interessata.

“A meno che tu non riesca a dire tutto a tuo marito e la sua reazione sia quella che io mi aspetto. Se, insomma, lui … si mostrasse ... contento … di quello che è accaduto e ci desse il permesso di rivederci … Come sai mi capita di venire in Sicilia …”

Mentre parlava, Marco prese a carezzarla nuovamente, intingendo il dito nella piccola pozza di liquido bianco che le si era formata intorno all’ombelico e spargendoglielo più diffusamente sul seno. Il delicato tocco sui capezzoli, reso così particolare dalla sostanza appiccicosa che le spalmava addosso, si trasformò in un vero e proprio massaggio, che rese i suoi seni lucidi e bagnati: “Adesso vai a lavarti, signorina. Io purtroppo devo correre in aeroporto e tu devi prepararti per il massaggio”.

Non voleva dare troppa enfasi a quel saluto e rimase quindi a fissarla per qualche secondo, tenendole le mani e limitandosi ad un semplice “Grazie!” di cui lei colse tutta l’intensità e serietà. “Spero che tutto vada bene tra te e tuo marito. E che ci potremo quindi rivedere …”.

Laura non fece in tempo a rispondere. Marco la baciò fugacemente sulle labbra e un secondo dopo già la porta della camera si chiudeva dietro le sue spalle, lasciandola sola, unta del piacere che lui le aveva riversato addosso e costretta a fare i conti con sé stessa e con quello che aveva fatto.